Sabato, 27 Aprile 2024

MERCATO - Oltre al numero 1 ex Caselle, nella rosa dell’Under 14 arriva anche Matusala Plateroti dal Chisola. Under 15, presi dal Bra Christian Panetta e Mattia Terracina


Dal Mirafiori al Torino: è il “salto in alto” verso il professionismo compiuto da Samuele Pezzoli, portiere classe 2007, che segue le orme del fratello Jacopo, 2002 che ha militato qualche anno fa nelle giovanili granata. Al suo posto, nella rosa a disposizione di Maurizio Molinelli entra Alessandro Garigliet Brachet, in uscita dal Caselle, mentre a rinforzare il reparto offensivo arriva dal Chisola l’attaccante Matusala Plateroti.

Due importanti entrate anche nell’Under 15 di Fabrizio Vandoni, che sistema la sua rosa con due giocatori in arrivo dal Bra, ma con importante passato nel Torino: si tratta dell’eterno sinistro Christian Panetta e del difensore centrale Mattia Terracina.

MERCATO - Il difensore classe 2004, da due stagioni in granata, ha sostenuto un provino con la società toscana che milita in Lega Pro


Occasione nel professionismo per Michael Martinazzo: il difensore classe 2004 ha provato negli scorsi giorni con la Pistoiese, società che milita in Lega Pro. Difensore centrale capace di destreggiarsi anche come mediano, Martinazzo gioca da due stagioni con il Borgosesia, con cui ha già segnato la bellezza di 15 reti; già nel mirino della Pro Vercelli e del Novara, in passato ha vestito le maglie di FC Biella e Valle Elvo. 

"Il ragazzo è andato a fare un provino alla Pistoiese - spiega il responsabile del settore giovanile David Blanco - ma non ci sono stati altri contatti. Noi del Borgosesia non abbiamo ricevuto nessuna chiamata dalla Pistoiese, tant'è che l'altra sera il giocatore si allenava con la nostra Juniores".

DPCM - Fino al prossimo 5 marzo è vietata l’attività sportiva di contatto, anche in zona gialla: se tutto va bene, i campionati giovanili e dilettantistici potrebbero ripartire tra fine marzo e inizio aprile


Fino al prossimo 5 marzo è vietata l’attività sportiva di contatto, anche in zona gialla: così è scritto nell'ultimo DPCM, operativo da oggi. Per il mondo del calcio dilettantistico e giovanile è l’amara conferma di quanto era già ampiamente preventivabile: per un altro mese e mezzo, non si potranno giocare partite ufficiali e non potranno ripartire i campionati. Non solo, anche negli allenamenti ci si dovrà limitare alle attività individuali.

Le eccezioni riguardano i campionati di prevalente interesse nazionale che, oltre ai professionisti, comprende serie D, Primavera 1, Primavera 2, Primavera 3 e Juniores nazionale.

Nella migliore delle ipotesi, considerando un necessario periodo di allenamento, i campionati dilettantistici e giovanili potrebbero ripartire tra fine marzo e inizio aprile. Ha senso per quanto riguarda la Scuola calcio? La LND dovrà necessariamente considerare anche la possibilità di chiudere qui la stagione e piuttosto, quando sarà possibile, lasciare spazio ai tornei, anche in modo da permettere alle società di "fare cassa".

DPCM - Fino al prossimo 5 marzo è vietata l’attività sportiva di contatto, anche in zona gialla: se tutto va bene, i campionati giovanili e dilettantistici potrebbero ripartire tra fine marzo e inizio aprile


Fino al prossimo 5 marzo è vietata l’attività sportiva di contatto, anche in zona gialla: così è scritto nell'ultimo DPCM, operativo da oggi. Per il mondo del calcio dilettantistico e giovanile è l’amara conferma di quanto era già ampiamente preventivabile: per un altro mese e mezzo, non si potranno giocare partite ufficiali e non potranno ripartire i campionati. Non solo, anche negli allenamenti ci si dovrà limitare alle attività individuali.

Le eccezioni riguardano i campionati di prevalente interesse nazionale che, oltre ai professionisti, comprende serie D, Primavera 1, Primavera 2, Primavera 3 e Juniores nazionale.

Nella migliore delle ipotesi, considerando un necessario periodo di allenamento, i campionati dilettantistici e giovanili potrebbero ripartire tra fine marzo e inizio aprile. Tre mesi scarsi per giocarsi una stagione, un’ipotesi davvero difficile da concretizzare in modo sensato. La LND dovrà necessariamente considerare anche la possibilità di chiudere qui la stagione e piuttosto, quando sarà possibile, lasciare spazio ai tornei, anche in modo da permettere alle società di "fare cassa".

MERCATO - Ex Alessandria e Lascaris, vanno a rinforzare il reparto offensivo della squadra di Andrea Comotto


I primi passi al Vianney, il professionismo ad Alessandria, sei mesi al Lascaris e adesso al Chisola, per il rilancio definitivo. È il percorso dei fratelli Miccio, Nicholas (2004) e Giulian (2005) Miccio, rispettivamente attaccante e trequartista: sono loro gli unici rinforzi invernali del Chisola, giocheranno entrambi nell’Under 17 di Andrea Comotto, che rinforza così il suo potenziale offensivo

PANCHINA - Lascia a sorpresa l’allenatore dell’Under 16, che già si allenava insieme all’Under 17, anch’essa composta da ragazzi del 2005. “Continueremo a lavorare in sinergia e quindi io e il mio staff - che è composto da Dossena, Balma e Girardi - proseguiremo sulla strada intrapresa” spiega Pierro


Beppe Mugavero ha rassegnato le proprie dimissioni da allenatore dell’Under 16 regionale del Lucento, gruppo che lavorava in profonda sinergia con l’Under 17 di Alessandro Pierro, squadra anch’essa composta da giocatori classe 2005. Mugavero, che collaborava con la società di corso Lombardia da sette stagioni e due anni fa aveva anche operato come responsabile del settore giovanile del club rossoblù, lascia a sorpresa ma senza polemiche, affidando a un post su Facebook i suoi saluti a “tutte le persone con cui ho avuto a che fare in 7 anni al Lucento e sono tante (…) non sono più un membro di questa grande famiglia”.

In attesa di capire se e quando ricominceranno i campionati regionali, il Lucento va verso una soluzione interna, con le due squadre Allievi affidate ad Alessandro Pierro, visto che i due gruppi di 2005 già si allenavano insieme in settimana e spesso giocavano con entrambe le categorie. “Escludo che troveremo soluzione esterne - spiega Pierro -, non avrebbe senso, continueremo a lavorare in sinergia e quindi io e il mio staff che è composto da Dossena, Balma e Girardi, tutti e tre patentati e quindi disponibili ad andare in panchina, proseguiremo sulla strada intrapresa. Quando e se riprenderà la stagione, valuteremo la cosa migliore da fare per i ragazzi e per il Lucento”.

ELECTION DAY - Entrano nel Consiglio direttivo del Comitato Enrico Giacca (251 voti), Elisa Candido (242), Eudo Giachetti (241), Gianni Baldin (232), Cosimo Agnino (215), Agostino Guarnieri (214) e Gianni Ventura (208). Davide Barberis (295 voti), Andrea Parodi (289) e Paolo Bramante (273) revisori dei conti. I cinque delegati assembleari sono Simone Barison (230), Felice Marmo (228), Gianluca Costa (228), Paolo Montone (226) e Davide Amenta (220). Mauro Foschia responsabile regionale del Calcio a 5, Michele Notariello (per anzianità federale su Giovanni Pianotti) del femminile


Con 356 preferenze su 367 votanti (11 schede le schede), Christian Mossino è stato rieletto alla presidenza del Comitato Piemonte e Valle d’Aosta della LND. È questo l’esito, scontato in quanto c’era un candidato unico, dell’assemblea elettiva che si è svolta questo pomeriggio

L’assemblea (presieduta dall’avvocato Stefano Comellini) è cominciata con i saluti del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, che si è complimentato per la scelta unitaria del candidato unico e ha garantito l’appoggio regionale a un settore di vitale importanza anche sociale come quello del calcio, dell’assessore allo sport Fabrizio Ricca, che ha ricordato i 4 milioni e mezzo di euro investiti quest’anno e annunciato le stesse misure di sostegno anche nel 2021, pur con cifre ancora da stabilire a bilancio, e del vicepresidente della Regione Valle d’Aosta Luigi Giovanni Bertschy. L’intervento centrale è stato quello del candidato unico, Christian Mossino, che da un lato ha riassunto quanto fatto quest’anno, dall’altro ha tracciato le linee programmatiche per il prossimo quadriennio.

Leggi l’intervista esclusiva a Christian Mossino.

Clicca qui per consultare il suo programma elettorale.

Dopo il plebiscito per Mossino, sono stati votati i componenti del Consiglio direttivo del Comitato: eletti Enrico Giacca (251 voti), Elisa Candido (242), Eudo Giachetti (241), Gianni Baldin (232), Cosimo Agnino (215), Agostino Guarnieri (214) e Gianni Ventura (208). Non eletto Filippo Alberto Fava (65), tre le schede bianche.

Nel Collegio dei revisori dei conti, eletti (con 328 votanti) Davide Barberis (295 voti), Andrea Parodi (289) e Paolo Bramante (273), supplenti Claudio Benedetto (230) e Michelangelo Scordamaglia (218), più 14 schede bianche.

Delegati assembleari (317 votanti): i cinque effettivi sono Simone Barison (230), Felice Marmo (228), Gianluca Costa (228), Paolo Montone (226) e Davide Amenta (220); i quattro supplenti sono Giovanni Comel (216), Davide Mila (197), Luciano Mortara (195) e Fabrizio Pieroni (194; 13 le schede bianche.

Come responsabile regionale del calcio femminile (votato da 4 società su 5 aventi diritto), due voti a testa per Giovanni Pianotti e Michele Notariello. Viene eletto il candidato che ha una maggiore anzianità federale, ovvero Notariello. Mauro Foschia, candidato unico come responsabile regionale del Calcio a 5, viene confermato con 28 voti su 29 votanti.

Designati come candidato alla carica di Presidente della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibillia, vicepresidente vicario Ettore Pellizzari, vicepresidente Area Nord Antonello Catellan, consigliere federale Area Nord Florio Zanon, consigliere federale nazionale Stella Frascà e Daniele Ortolano, componenti del Collegio dei revisori dei conti della LND Gabriele Pecile, Felice De Luca e Andrea Pedetta. Infine, candidato come delegato assembleare effettivo e supplente in rappresentanza dell’attività giovanile e scolastica Sofia Pagin, supplente Lorenzo Barbon.

ELECTION DAY - Entrano nel Consiglio direttivo del Comitato Enrico Giacca (251 voti), Elisa Candido (242), Eudo Giachetti (241), Gianni Baldin (232), Cosimo Agnino (215), Agostino Guarnieri (214) e Gianni Ventura (208). Davide Barberis (295 voti), Andrea Parodi (289) e Paolo Bramante (273) revisori dei conti. I cinque delegati assembleari sono Simone Barison (230), Felice Marmo (228), Gianluca Costa (228), Paolo Montone (226) e Davide Amenta (220). Mauro Foschia responsabile regionale del Calcio a 5, Michele Notariello (per anzianità federale su Giovanni Pianotti) del femminile


Con 356 preferenze su 367 votanti (11 schede le schede), Christian Mossino è stato rieletto alla presidenza del Comitato Piemonte e Valle d’Aosta della LND. È questo l’esito, scontato in quanto c’era un candidato unico, dell’assemblea elettiva che si è svolta questo pomeriggio

L’assemblea (presieduta dall’avvocato Stefano Comellini) è cominciata con i saluti del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, che si è complimentato per la scelta unitaria del candidato unico e ha garantito l’appoggio regionale a un settore di vitale importanza anche sociale come quello del calcio, dell’assessore allo sport Fabrizio Ricca, che ha ricordato i 4 milioni e mezzo di euro investiti quest’anno e annunciato le stesse misure di sostegno anche nel 2021, pur con cifre ancora da stabilire a bilancio, e del vicepresidente della Regione Valle d’Aosta Luigi Giovanni Bertschy. L’intervento centrale è stato quello del candidato unico, Christian Mossino, che da un lato ha riassunto quanto fatto quest’anno, dall’altro ha tracciato le linee programmatiche per il prossimo quadriennio.

Leggi l’intervista esclusiva a Christian Mossino.

Clicca qui per consultare il suo programma elettorale.

Dopo il plebiscito per Mossino, sono stati votati i componenti del Consiglio direttivo del Comitato: eletti Enrico Giacca (251 voti), Elisa Candido (242), Eudo Giachetti (241), Gianni Baldin (232), Cosimo Agnino (215), Agostino Guarnieri (214) e Gianni Ventura (208). Non eletto Filippo Alberto Fava (65), tre le schede bianche.

Nel Collegio dei revisori dei conti, eletti (con 328 votanti) Davide Barberis (295 voti), Andrea Parodi (289) e Paolo Bramante (273), supplenti Claudio Benedetto (230) e Michelangelo Scordamaglia (218), più 14 schede bianche.

Delegati assembleari (317 votanti): i cinque effettivi sono Simone Barison (230), Felice Marmo (228), Gianluca Costa (228), Paolo Montone (226) e Davide Amenta (220); i quattro supplenti sono Giovanni Comel (216), Davide Mila (197), Luciano Mortara (195) e Fabrizio Pieroni (194; 13 le schede bianche.

Come responsabile regionale del calcio femminile (votato da 4 società su 5 aventi diritto), due voti a testa per Giovanni Pianotti e Michele Notariello. Viene eletto il candidato che ha una maggiore anzianità federale, ovvero Notariello. Mauro Foschia, candidato unico come responsabile regionale del Calcio a 5, viene confermato con 28 voti su 29 votanti.

Designati come candidato alla carica di Presidente della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibillia, vicepresidente vicario Ettore Pellizzari, vicepresidente Area Nord Antonello Catellan, consigliere federale Area Nord Florio Zanon, consigliere federale nazionale Stella Frascà e Daniele Ortolano, componenti del Collegio dei revisori dei conti della LND Gabriele Pecile, Felice De Luca e Andrea Pedetta. Infine, candidato come delegato assembleare effettivo e supplente in rappresentanza dell’attività giovanile e scolastica Sofia Pagin, supplente Lorenzo Barbon.

 

INTERVISTA - Domani l’assemblea elettiva confermerà l’attuale presidente, visto il passo indietro dello “sfidante” Filippo Gliozzi. Ecco le sue idee e il suo programma riguardo ai conti del Comitato e al Report Integrato 2020, alla possibilità di concludere questa stagione sportiva, al format dei campionati giovanili, a rappresentative e Club Piemonte, al vincolo sportivo


Christian Mossino è di fatto confermato alla guida del Comitato Piemonte e Valle d’Aosta della Lega Nazionale Dilettanti: l’assemblea elettiva che si riunirà domani pomeriggio non potrà che votarlo come candidato unico alla presidenza, visto che lo “sfidante” Filippo Gliozzi ha deciso di ritirare la sua candidatura.

Presidente, innanzi tutto grazie per aver accettato la nostra intervista. Iniziamo da una rapida valutazione dei tuoi primi quattro anni. Partendo dal presupposto che non può essere tutto giusto o tutto sbagliato: cosa ha funzionato, cosa va migliorato, cosa c’è da cambiare.

“Quando abbiamo iniziato, quattro anni fa, il nostro primo obiettivo è stato quello di migliorare l’aspetto finanziario, burocratico e amministrativo del comitato. Questo è stato fatto. Attenzione, c’è ancora molto da fare, ma il grande lavoro fatto per sistemare i conti ci ha permesso di restituire dei soldi alle società, sotto forma di contributi, compresi gli 500mila euro per far fronte alla pandemia. Senza economie e ottimizzazioni, non ci saremmo riusciti. La dimostrazione è il Bilancio sociale: siamo il primo Comitato in Italia ad averlo presentato, per fare vedere progetti e programmi ma soprattutto per rendere accessibile a tutti la nostra gestione economica”.

Cosa poteva essere fatto meglio?

“Avrei voluto fare di più per costituire il Club Piemonte, anche cercando aiuti finanziari esterni. E dobbiamo migliorare le attività di servizio per società: la costituzione dello sportello unico su impiantistica, questioni legali e fiscali è il primo passo. Adesso, oltre a fornire un servizio di consulenza, dobbiamo farci promotori di iniziative nei confronti delle società, come per esempio l’accesso ai bandi europei”.

L’ultimo atto, dicevamo, è stato il Report Integrato 2020.

“È la radiografia degli ultimi quattro anni: le società possono verificare quanto fatto, come e perché. Serve sia al Comitato regionale che alle società come biglietto da visita per presentarsi alle aziende, per finanziare i loro progetti. Come il Club Piemonte, per quanto ci riguarda”.

Secondo te, si potrà riprendere a giocare e quando?

“Inutile raccontare bugie o dare false speranze, perché dipende dalla pandemia. La volontà da parte nostra c’è, ma bisogna giocare in salute e sicurezza. Quando ci sarà possibilità, noi siamo pronti, per il ruolo sportivo e anche sociale che rappresenta il calcio dilettantistico”.

Come si può finire questa stagione?

“Troppo presto per fare progetti. L’obiettivo è quello di finire regular season, senza playoff, playout e fasi finali, vedremo se sarà possibile. Altrimenti, parleremo con le società e troveremo insieme il modo per fare comunque attività e dare un senso alla stagione. Dire adesso cosa si farà non sarebbe corretto: da un lato dipendiamo dalla situazione sanitaria e dalle scelte del Governo, dall’altro dobbiamo sentire le società”.

Parliamo di Settore giovanile. Tra regionali e provinciali, il format attuale va confermato o modificato?

“Anche in questo caso è fondamentale raccogliere l’opinione delle società piemontesi: da subito, come scritto sul programma, farò il giro di tutte le province per parlare anche del format delle giovanili. Ma io ho un’idea ben chiara a proposito: l’unico sistema che toglierebbe ogni discussione è che chi vince il campionato provinciale acquissca l’accesso ai regionali: non per categoria come adesso, ma per annata. La squadra che vince viene promossa, questo è l’unico format giusto, ovviamente nel rispetto dei presupposti societari come quello della filiera. Il format attuale, così come quello precedente che con i gironi di qualificazione, hanno pro e contro evidenti. Sono due anni che il nostro Comitato si propone a Roma per avviare una sperimentazione in tal senso, vedremo se sarà possibile”.

Bisogna alzare il livello qualitativo del nostro calcio: la tua strategia.

“La qualità parte dalla Scuola calcio, su questo non c’è dubbio: è lì che vanno concentrati gli sforzi e gli investimenti della Federazione, a partire ruolo formativo e culturale del Settore Giovanile e Scolastico. Solo se parti dal basso la qualità poi arriva anche nei campionati regionali e nazionali, molto più che facendo - per esempio - un girone di élite, che di per sé non è la soluzione, infatti in altre regioni è stato messo e tolto”.

Argomento rappresentative: il tuo programma.

“Devo dire che finora abbiamo avuto dei buoni risultati, soprattutto nel femminile e nel calcio a 5, ma bisogna migliorare, in questo sarà fondamentale il Club Piemonte. Non è solo un discorso di selezione, l’obiettivo principale sarà quello di portare sul territorio un supporto tecnico ed educativo alle società, tramite tecnici specializzati, come fanno le aree di sviluppo territoriale dell’SGS, un progetto magnifico. Solo così si può fare un lavoro di qualità con i ragazzi e costruire rappresentative che, scusate il gioco di parole, siano veramente rappresentative”.

E le rappresentative provinciali, ha senso ricostituirle?

“Se erano fatte come quattro anni fa no, erano solo un costo - parliamo di 60mila euro, non pochi - senza valore. Se invece fossero un investimento, nell’ottica dello sviluppo territoriale di cui parlavo prima, e magari sostenute da sponsorizzazioni private, allora sì”.

Chiudiamo con il vincolo sportivo. Una tua valutazione generale sulla riforma voluta dal Ministro Spadafora e una domanda: come possono essere comunque tutelate le società?

“Credo che il problema più grosso della riforma sia l’equiparazione del collaboratore sportivo a dipendente, questo aspetto è il primo su cui intervenire: su questo siamo già d’accordo con i presidenti dell’Area Nord, anche il presidente regionale Cirio ci ha assicurato il suo appoggio. Insieme alla FIGC e alla LND nazionale, dobbiamo mettere in campo tutte le iniziative possibili per evitare questo disastro. Quanto al vincolo, io rimango dell’idea che si dovrebbe lasciare la possibilità di vincolare i giocatori dai 14 anni fino al massimo a 20, anche 18, dopo importa poco. Ma se davvero verrà abolito bisognerà trovare il modo di tutelare gli investimenti delle società sulle giovanili, tramite una completa rivisitazione dei premi preparazione”.

INTERVISTA - Domani l’assemblea elettiva confermerà l’attuale presidente, visto il passo indietro dello “sfidante” Filippo Gliozzi. Ecco le sue idee e il suo programma riguardo ai conti del Comitato e al Report Integrato 2020, alla possibilità di concludere questa stagione sportiva, al format dei campionati giovanili, a rappresentative e Club Piemonte, al vincolo sportivo


Christian Mossino è di fatto confermato alla guida del Comitato Piemonte e Valle d’Aosta della Lega Nazionale Dilettanti: l’assemblea elettiva che si riunirà domani pomeriggio non potrà che votarlo come candidato unico alla presidenza, visto che lo “sfidante” Filippo Gliozzi ha deciso di ritirare la sua candidatura.

Presidente, innanzi tutto grazie per aver accettato la nostra intervista. Iniziamo da una rapida valutazione dei tuoi primi quattro anni. Partendo dal presupposto che non può essere tutto giusto o tutto sbagliato: cosa ha funzionato, cosa va migliorato, cosa c’è da cambiare.

“Quando abbiamo iniziato, quattro anni fa, il nostro primo obiettivo è stato quello di migliorare l’aspetto finanziario, burocratico e amministrativo del comitato. Questo è stato fatto. Attenzione, c’è ancora molto da fare, ma il grande lavoro fatto per sistemare i conti ci ha permesso di restituire dei soldi alle società, sotto forma di contributi, compresi gli 500mila euro per far fronte alla pandemia. Senza economie e ottimizzazioni, non ci saremmo riusciti. La dimostrazione è il Bilancio sociale: siamo il primo Comitato in Italia ad averlo presentato, per fare vedere progetti e programmi ma soprattutto per rendere accessibile a tutti la nostra gestione economica”.

Cosa poteva essere fatto meglio?

“Avrei voluto fare di più per costituire il Club Piemonte, anche cercando aiuti finanziari esterni. E dobbiamo migliorare le attività di servizio per società: la costituzione dello sportello unico su impiantistica, questioni legali e fiscali è il primo passo. Adesso, oltre a fornire un servizio di consulenza, dobbiamo farci promotori di iniziative nei confronti delle società, come per esempio l’accesso ai bandi europei”.

L’ultimo atto, dicevamo, è stato il Report Integrato 2020.

“È la radiografia degli ultimi quattro anni: le società possono verificare quanto fatto, come e perché. Serve sia al Comitato regionale che alle società come biglietto da visita per presentarsi alle aziende, per finanziare i loro progetti. Come il Club Piemonte, per quanto ci riguarda”.

Secondo te, si potrà riprendere a giocare e quando?

“Inutile raccontare bugie o dare false speranze, perché dipende dalla pandemia. La volontà da parte nostra c’è, ma bisogna giocare in salute e sicurezza. Quando ci sarà possibilità, noi siamo pronti, per il ruolo sportivo e anche sociale che rappresenta il calcio dilettantistico”.

Come si può finire questa stagione?

“Troppo presto per fare progetti. L’obiettivo è quello di finire regular season, senza playoff, playout e fasi finali, vedremo se sarà possibile. Altrimenti, parleremo con le società e troveremo insieme il modo per fare comunque attività e dare un senso alla stagione. Dire adesso cosa si farà non sarebbe corretto: da un lato dipendiamo dalla situazione sanitaria e dalle scelte del Governo, dall’altro dobbiamo sentire le società”.

Parliamo di Settore giovanile. Tra regionali e provinciali, il format attuale va confermato o modificato?

“Anche in questo caso è fondamentale raccogliere l’opinione delle società piemontesi: da subito, come scritto sul programma, farò il giro di tutte le province per parlare anche del format delle giovanili. Ma io ho un’idea ben chiara a proposito: l’unico sistema che toglierebbe ogni discussione è che chi vince il campionato provinciale acquissca l’accesso ai regionali: non per categoria come adesso, ma per annata. La squadra che vince viene promossa, questo è l’unico format giusto, ovviamente nel rispetto dei presupposti societari come quello della filiera. Il format attuale, così come quello precedente che con i gironi di qualificazione, hanno pro e contro evidenti. Sono due anni che il nostro Comitato si propone a Roma per avviare una sperimentazione in tal senso, vedremo se sarà possibile”.

Bisogna alzare il livello qualitativo del nostro calcio: la tua strategia.

“La qualità parte dalla Scuola calcio, su questo non c’è dubbio: è lì che vanno concentrati gli sforzi e gli investimenti della Federazione, a partire ruolo formativo e culturale del Settore Giovanile e Scolastico. Solo se parti dal basso la qualità poi arriva anche nei campionati regionali e nazionali, molto più che facendo - per esempio - un girone di élite, che di per sé non è la soluzione, infatti in altre regioni è stato messo e tolto”.

Argomento rappresentative: il tuo programma.

“Devo dire che finora abbiamo avuto dei buoni risultati, soprattutto nel femminile e nel calcio a 5, ma bisogna migliorare, in questo sarà fondamentale il Club Piemonte. Non è solo un discorso di selezione, l’obiettivo principale sarà quello di portare sul territorio un supporto tecnico ed educativo alle società, tramite tecnici specializzati, come fanno le aree di sviluppo territoriale dell’SGS, un progetto magnifico. Solo così si può fare un lavoro di qualità con i ragazzi e costruire rappresentative che, scusate il gioco di parole, siano veramente rappresentative”.

E le rappresentative provinciali, ha senso ricostituirle?

“Se erano fatte come quattro anni fa no, erano solo un costo - parliamo di 60mila euro, non pochi - senza valore. Se invece fossero un investimento, nell’ottica dello sviluppo territoriale di cui parlavo prima, e magari sostenute da sponsorizzazioni private, allora sì”.

Chiudiamo con il vincolo sportivo. Una tua valutazione generale sulla riforma voluta dal Ministro Spadafora e una domanda: come possono essere comunque tutelate le società?

“Credo che il problema più grosso della riforma sia l’equiparazione del collaboratore sportivo a dipendente, questo aspetto è il primo su cui intervenire: su questo siamo già d’accordo con i presidenti dell’Area Nord, anche il presidente regionale Cirio ci ha assicurato il suo appoggio. Insieme alla FIGC e alla LND nazionale, dobbiamo mettere in campo tutte le iniziative possibili per evitare questo disastro. Quanto al vincolo, io rimango dell’idea che si dovrebbe lasciare la possibilità di vincolare i giocatori dai 14 anni fino al massimo a 20, anche 18, dopo importa poco. Ma se davvero verrà abolito bisognerà trovare il modo di tutelare gli investimenti delle società sulle giovanili, tramite una completa rivisitazione dei premi preparazione”.