Venerdì, 17 Maggio 2024

PANCHINA - Fiducia al giovane tecnico dopo la positiva, ma purtroppo monca, esperienza alla guida dei 2003.
 


Abbiamo parlato con il tecnico Euplio Lo Russo, che la scorsa stagione prese i 2003 durante le vacanze di Natale, mentre navigavano in pessime acque e rimise in carreggiata un gruppo di qualità. La fine anticipata della stagione non ha permesso al sodalizio novarese di conquistare una tranquilla salvezza sul campo, ma ha garantito all'allenatore la fiducia della società, che gli ha offerto la panchina della prima squadra per disputare il prossimo campionato di Promozione.
Parte quindi molto giovane la carriera del neo allenatore delle bianche casacche, che alle spalle lascia diversi anni da giocatore tra Eccellenza e Promozione e una gavetta che lo ha visto passare tra giovanili e attività di base, con tanto di laurea in scienze motorie, un tirocinio al Milan e un'esperienza al Novara, per poi fare il 2° in Eccellenza. Ci spiega lui stesso la decisione di concentrarsi totalmente sulla panchina.

"Ho sempre avuto il pallino di allenare fin da quando ero piccolo. Oltretutto giocavo in mezzo al campo, quindi in un certo senso già guidavo la squadra. Ho anche avuto la fortuna di incontrare tanti allenatori che mi hanno stimolato, tra tutti Giorgio Dossena all'Oleggio, un tecnico che merita categorie ben più alte e ha le capacità per non sfigurare anche tra i professionisti. Mi ha aiutato a capire tante cose, che potrò mettere in pratica ora che mi ritrovo nella sua posizione. Avrei potuto continuare magari altri 10 anni a giocare, ma penso sia importante iniziare il prima possibile un percorso professionale se si vuole arrivare in alto. Ovviamente l'obbiettivo, il sogno è il professionismo, per questo ho deciso di mettermi in gioco quanto prima."

Con questa tua esperienza alla prima squadra, dirai addio alle giovanili?
"L'approccio con gli adulti è differente rispetto a quello che hai con i ragazzi, si parte da due filosofie diverse per allenarli, guidarli da un punto di vista tecnico e mentale. Mi piace lavorare con i giovani, trovare il modo giusto per stimolarli, aiutarli a tirar fuori tutto il loro potenziale. Ritengo che la cosa più appagante per un allenatore e aiutarli a crescere non solo calcisticamente, ma anche umanamente. Ed è un concetto ugualmente valido per i giocatori più anziani ed esperti. Le nostre competenze [di allenatori] non sono solo quelle tecnico-tattiche, la funzione che svolgiamo a livello personale è altrettanto importante. Dobbiamo essere un supporto, un aiuto e capire che abbiamo lasciato qualcosa alle persone da noi seguite è la soddisfazione più grande che possiamo avere".

Il tuo rapporto con lo Sparta e i suoi ragazzi? Stavi tirando fuori la quadra da una brutta situazione.
"Io sono di Novara e sono contento di avere la possibilità di mettermi alla prova in una piazza storica e bella come questa, in una società che può vantare un ottimo settore giovanile. L'anno scorso presi questo gruppo che navigava in cattive acque, ma la qualità dei giocatori rendeva chiaro che avessero ottenuto meno di quanto meritassero. Io ho dato una mano, ma il merito è tutto loro e devo rendergli io grazie per quello che mi hanno trasmesso in così poco tempo. E' stata una bella esperienza e tanti elementi sono convinto potrebbero mostrare le loro capacità anche in prima squadra."

SOCIETA' - Stabiliti i ruoli all'interno del sodalizio appena nato dalla fusione di Beinasco e Borgaretto. Solo i 2008 restano in attesa.
 


E' pronta ai nastri di partenza la società presieduta da Vittorio Ronco. Staff di qualità per i nuovi colori appena nati, a partire dai vice presidenti Claudio Semperboni e Pietro Guarnieri, passando per la Segreteria, dove ad Elena e Federica Ronco si unisce un nome di comprovata esperienza come quello di Marilena Messina, ex Chisola.

Il compito di coordinatore della Scuola Calcio spetta a Daniele Bindini, mentre come detto oltre i 2008 in fase di costruzione, ogni annata avrà due gruppi e ci sarà una forte componente "rosa" al timone delle annate dei piccoli.
Per i 2009 troviamo sulle panchine Michele Pellegrino e Giacomo D'Amico. Ai Pulcini 1° anno Pier Mario Intiso e Franco Riso ed ai Pulcini 2° anno Marica Ignazio ed Eliana Russo. Per i Piccoli Amici il nome infine è quello di Ilaria Gilardi.

Franco Riso collaborerà assieme a Luciano Boggian (già coordinatore di Prima Squadra, Juniores e delle due annate Allievi) alla gestione tecnica e si potranno avvalere della consulenza esterna di FootbalLab.

PANCHINE - Nuova società, ma tanti vecchi nomi, con la maggior parte degli allenatori di Beinasco e Borgaretto della passata stagione confermati. New entry di spicco in Segreteria.
 


Si lavora di gran lena nella nuova società nata a febbraio dalla fusione tra Beinasco e Borgaretto. Con il presidente Vittorio Ronco in sella, coadiuvato dai vice Claudio Semperboni e Pietro Guarnieri, è stato deciso l'organigramma per la nuova stagione.

A Luciano Boggian il compito di coordinare Prima Squadra (con Davide Costanza in panchina), Juniores (guidata da Gabriele Amore) e le due annate degli Allievi, che saranno seguite da Dario Fania (2004) e Ferdinando Vitale (2005), con Teo Arcuri come Team Manager.
Responsabile dei Giovanissimi e Giovanissimi FB Marco Pizzo, mentre i due tecnici saranno Daniele Anzoletti e Francesco Addesi.

Con anche la Scuola Calcio in fase di completamento, il parterre di nomi si chiude con una Segreteria di alto livello professionale, dove alla coppia Elena e Federica Ronco si unisce un nome di sicuro affidamento, quello di Marilena Messina, già al Chisola

FUSIONE - Dagli sforzi congiunti di cinque società (Ce.ver.sa.ma, Soccer Spartera, Fc Biella, Città di Sandigliano e Mongrando) prende forma un nuovo sodalizio, impegnato esclusivamente nel calcio giovanile e che potrà giovarsi dell'affiliazione con il Sestante Azzurro del Novara Calcio. La presentazione ufficiale avverrà il 13 giugno nella sala consiliare di Verrone. Di seguito il comunicato ufficiale.
 


"Accademia Soccer Biella nasce dall'accorpamento delle società Ce.ver.sa.ma, Soccer Spartera, F.c. Biella, Città di Sandigliano e Mongrando, che hanno messo a disposizione l'operato dei propri dirigenti per la realizzazione di una nuova realtà sportiva, che si accinge ad operare esclusivamente nel mondo del calcio giovanile su tutto il territorio della provincia di Biella. L'obiettivo dell'Accademia è quello di sviluppare un progetto di crescita, sportiva, educativa e di immagine che possa riportare nel nostro territorio una società sportiva solida con valori che degnamente la rappresentino. Oltre a questo l'Accademia si propone di promuovere il calcio giovanile come attività salutare e aggregante per tutti e come occasione di incontro di persone che si riconoscono nei valori dello sport e nei principi di lealtà. Da subito il nuovo direttivo ha appoggiato le idee e le maniere di lavoro del sistema accademico del calcio giovanile. Dalla scuola calcio, all'attività di base e all'agonistica, l'Accademia lavorerà nella stessa maniera, con tempi di reattività diversi ma con la stessa metodologia di lavoro dentro e fuori dal campo di gioco. Lavoro che si svilupperà in più strutture tra campi e palestre, strutture messe a disposizione delle società facenti parte del progetto, logisticamente posizionate per poter accogliere giovani atleti del biellese, basso biellese e valle Elvo. Le idee e i valori del progetto Accademico hanno portato. oltre all'accorpamento delle società, l'affiliazione con il Sestante Azzurro del Novara Calcio. Tutto questo servirà per la crescita dei giovani atleti, ma soprattutto per ampliare la conoscenza di nuovi metodi di allenamento per i nostri istruttori. Corsi di formazione, confronti con tecnici qualificati e la possibilità di lavorare sui campi professionistici, sarà l'inizio di un nuovo modo di lavoro per poter istruire al meglio i giovani atleti. La professionalità che ci distinguerà, permetterà di poter affrontare al meglio concentramenti, campionati e tornei a livello provinciale e regionale, inoltre si avrà la possibilità di poter partecipare a tornei Nazionali ed Internazionali, grazie all'esperienza avuta in questi anni da alcuni dirigenti e propri giovani atleti. Esperienza e conoscenze che a sua volta l'Accademia vuole mettere a disposizione per poter organizzare al meglio Tornei Internazionali all'interno del territorio Biellese. Accademia Soccer Biella si presta, con l'aiuto degli enti preposti, sponsor, stampa, media e dei propri collaboratori a garantire una nuova ventata di professionalità."

PANCHINE - Nome nuovo per i 2007, rimpasto interno per le altre annate, con i tre tecnici confermatissimi.
 


Dopo la Juniores Nazionale arrivano le conferme anche per quel che riguarda le panchine Regionali in casa Bra.

Il nome nuovo è quello di Hernan Pulvirenti, che dopo aver guidato i 2003 della Cheraschese nella stagione passata metterà la sua esperienza al servizio della società giallo rossa, prendendo in mano i Giovanissimi B e aiutandoli ad affrontare al meglio il passaggio da Scuola Calcio a Settore Giovanile.
Confermatissimo Alessandro Murgia, che prosegue l'esperienza con i 2006, mentre Gennaro Vanacore rafforza il sodalizio con la società prendendo la forte annata dei 2005, che tanto bene stava facendo quest'anno. Grazie anche a Gianni Carena, che passa all'annata superiore e sarà al timone dei 2004 nella categoria principe delle Giovanili.

PANCHINE - Nessuna sorpresa in casa rosso bianca, l'unica novità arriva alla Juniores.
 


Giochi fatti al Rosta, dove la società ha deciso di mantenere inalterate le panchine e proseguire con un progetto che rafforzi i legami all'interno delle varie rose. A tal proposito il presidente Zappalà dichiara: "Dove aver svolto nelle scorse settimane diversi colloqui con allenatori, ragazzi e genitori, abbiamo deciso di confermare praticamente tutti. Cerchiamo di portare avanti un'idea di calcio incentrata non sui risultati, ma sull'aspetto ludico e di crescita per i nostri giovani. La conferma di Luigi Tammaro a responsabile del settore ne è un esempio, ha a cuore la società e in questi anni sta aiutando a costruire qualcosa di importante. Gli organici inoltre, salvo qualche nuovo innesto, rimarranno sostanzialmente quelli della passata stagione".

E in quest'ottica si inserisce anche il neo tecnico della Juniores, unica new entry nel parterre di allenatori che guideranno il Rosta nei Regionali. Giuseppe Pedone infatti conosce la società, avendo svolto in passato anche il compito di direttore sportivo del Settore Giovanile.
Proseguono quindi la loro avventura con le varie annate Giuseppe Quinto (2004), Jacopo Crispo (2005) e Stefano Campisi (2006), mentre Fabio Cattin guiderà i suoi 2007 nell'importante transizione dalla Scuola Calcio alle Giovanili.

CRESCITA - Continua sempre più stretto il sodalizio professionale tra il tecnico e la società giallo rossa, all'insegna della valorizzazione dei giovani.
 


Dalle giovanili alla prima squadra in meno di un quinquennio, questo il percorso intrapreso da Roberto Floris in casa del Bra. Dopo la sfortunata annata da poco conclusa la società ha attuato importanti rivoluzioni interne, con il cambio di Direttore Sportivo, responsabile del Settore Giovanile e la promozione dell'ormai ex tecnico dei 2004 a vice allenatore della prima squadra. Cambiamenti in ottica ringiovanimento, per un sodalizio che ha effettuato importanti investimenti strutturali in questi anni e punterà forte sul vivaio e un allenatore che si affaccia al difficile mondo della serie D dopo stagioni estremamente soddisfacenti (oltre a diversi ottimi piazzamenti, la ciliegina della vittoria ai Regionali nel 2018/2019 con i 2003) e la ferma convinzione di aver sposato un progetto a lui estremamente congeniale, come ci spiega lui stesso.

"Sono molto contento del percorso intrapreso qui al Bra. Arrivare in prima squadra è parte di un cammino iniziato tempo fa, figlio della mia crescita, di quella della società e di un confronto costante tra tante persone preparate. Il presidente Germanetti si è circondato di persone intelligenti, costruendo una realtà che non si fa prendere dalla frenesia, ma avanza a passi misurati. Tutti, dal Dg Sartori, al nuovo Ds Moretti, passando per chi ha lasciato quest'anno come Scalzi, Bonofiglio e il tecnico della Juniores Pisano, hanno contribuito allo sviluppo di un importante settore giovanile, diventato una solida base da cui la prima squadra possa attingere con profitto e votato alla crescita calcistica e umana dei ragazzi. Ora che sono stati fatti grandi investimenti per migliorare le strutture, sarà ancora più importante poter monitorare con costanza le giovanili e allo stesso tempo è una garanzia per i nostri ragazzi avere un ambiente sempre più completo dove crescere. Dispiace che questa stagione sia finita monca, perché sebbene i risultati vengano in secondo piano rispetto allo sviluppo, si potevano raccogliere i frutti di questo grande lavoro, con tante annate in corsa per la vittoria finale, compresa la Juniores nei Nazionali."

La tua scelta come vice allenatore da questo punto di vista è chiara. Ti senti pronto?
"Posso dire con sincerità che non sarei pronto ora come ora per allenare da solo in serie D. E' un mondo estremamente diverso non solo dalle realtà giovanili, ma anche da Eccellenza e Promozione. Sebbene non sia considerato professionismo, nella sostanza è come se lo fosse, con tutte le problematiche che ne conseguono. Ritengo umilmente che mi manca ancora qualcosa per questa realtà, ma come detto prima qui si lavora con pazienza e non arrivo impreparato. La conoscenza della prima squadra parte da lontano, i confronti interni sono costanti e poi ho la grande fortuna di lavorare con un tecnico preparato ed esperto come Fabrizio Daidola. Posso apprendere tanto da lui e sono pronto a cogliere tutti i suoi consigli. C'è una buona sinergia e spero di mio di poter contribuire alla prosieguo del progetto di crescita e ringiovanimento della squadra, offrendo l'esperienza accumulata in questi anni come tecnico delle giovanili, offrendo uno sguardo a 360° su un mondo che conosco bene e portare tanti di quelli che ho cresciuto ad esordire in prima squadra."

Cosa ti porti dietro oltre l'esperienza accumulata sul campo?
"Il lato umano più di ogni altra cosa. A livello tecnico/tattico ho sempre cercato di allenare i ragazzi come se fossero adulti, quindi non penso cambi tanto sotto questo aspetto. Ma è ciò che ho cercato umanamente di trasmettergli e il modo in cui loro hanno recepito, che mi è rimasto di più. Valori come lealtà e sacrificio, l'onestà davanti a tutto, sono concetti che devono valere anche per chi è in prima squadra. Un confronto franco e diretto deve esserci sempre, però il faccia a faccia con giocatori adulti è gioco forza diverso. Le loro problematiche sono necessariamente adulte, in un mondo di gioco dove entrano in campo anche aspetti economici e dove gli obbiettivi sportivi acquisiscono rilevanza. Per gestire queste cose servono notevoli capacità, l'aspetto mentale cambia radicalmente. Da questo punto di vista gioverò enormemente della grande esperienza di Daidola."

Speranze nell'immediato?
"Oltre appunto ad imparare tutto ciò che posso, spero di poter portare subito in prima squadra alcuni ragazzi che ho cresciuto in questi anni. Mi riempirebbe d'orgoglio vedere elementi come Squillaciotti avere la possibilità di crescere con gli adulti. Questo sempre con l'ottica societaria della calma, senza avere la fretta di bruciarli o promettendogli il mondo, essendo sempre onesti e portandoli avanti per gradi. Ovviamente speriamo questa situazione globale termini e si possa riprendere con serenità a lavorare nella direzione intrapresa e continuare a crescere."

PANCHINE - Ultimo tassello completato in casa bianco nera. Christian Balice prosegue il suo percorso con i 2003.
 


Altra conferma al Lascaris. Dopo aver confermato tutti i tecnici di questa stagione terminata monca, anche la Juniores sarà ai nastri di partenza con lo stesso capitano al timone. Sembrava potesse lasciare Christian Balice, visto il faticoso doppio impegno profuso come tecnico dei 2003 e responsabile del Settore Giovanile, concentrandosi solo sul ruolo dirigenziale. Ma alla fine si è optato per il prosieguo dell'esperienza con il fortissimo gruppo dei 2003, che proverà a ripetere nella categoria superiore la splendida cavalcata di quest'anno, dove stava dominando il complicato girone B con prestazioni di assoluto livello e mettendo ulteriormente in mostra i suoi gioielli.

PANCHINE - Dall'Under 14 all'Under 17 tutto deciso per la prossima stagione. Agli ordini del Direttore Generale Marco Magni e del Responsabile Agonistica Pierre Signorini confermati i tecnici della sfortunata annata appena conclusa, con solo un "nuovo" innesto scelto tra le mura di casa.
 


Nessuna sorpresa per i bianco cerchiati all'indomani della scelta dei tecnici per la stagione che verrà.  Agli ordini del Direttore Generale Marco Magni e del Responsabile Agonistica Pierre Signorini confermati quasi in toto gli allenatori della sfortunata annata appena conclusa.

L'Under 17 vedrà Alvaro Corghi ancora al timone dei 2004 e identica cosa dicasi per 2005 e 2006, rispettivamente agli ordini di Fabio Bolzoni e Valerio Galeazzi, che ben stavano destreggiando i loro gruppi negli insidiosi Regionali.
Un processo di crescita all'insegna della continuità, portato avanti dalla società anche per quanto riguarda gli Under 14, dove il nome nuovo è quello di Diego Galli. In società da diversi anni, il neo allenatore arriva dai 2008 (dove per altro è passato Davide Corsi, questa stagione ai 2003) e troverà nel suo nuovo corso un'annata che ben stava figurando nei Provinciali, prima dello sfortunato stop.

INTERVISTA - In un momento estremamente difficile per il calcio italiano, cerchiamo un po' di normalità parlando con l'instancabile terzino della Polisportiva Bruinese, che con le sue sgroppate si sta mettendo in luce con i suoi colori, dando una mano anche all'annata superiore e catturando l'attenzione dei professionisti.
 


Giocatore di fascia in difesa con licenza di attaccare, Dino Squatrito si sta mettendo in mostra in ben due campionati, con una compagine in aperta lotta salvezza e che fino all'ultimo potrà dire la sua. Ma lasciamo che sia lui stesso a descriversi.

"Sono alto 1.70 per 50 kg, quindi faccio della velocità uno dei miei punti di forza. Inoltre ritengo l'altruismo e l'intelligenza con la palla tra i piedi due pilastri del mio essere calciatore. All'inizio della mia carriera giocavo alto sulla fascia e ancora adesso mi trovo bene in proiezione offensiva, su entrambe le fasce, perché sebbene sia destro naturale mi disimpegno bene anche sulla sinistra. Ma sicuramente devo migliorarmi nel cross con il mancino, troppo spesso mi escono bassi e poco precisi."

La tua carriera da dove parte?
"Iniziai nei Piccoli Amici del Torino, più avanti tre anni alla Sisport per poi approdare al Lascaris e quest'anno essere portato dal Ds Lorenzo Verduci qui alla Polisportiva Bruinese."

Un bel salto tra i bianconeri e la tua attuale compagine.
"Al Lascaris disputavamo certamente un campionato diverso, la squadra aveva maggior qualità e vivevi altre situazioni. Non avevo mai sperimentato la lotta per la salvezza, ma è un'esperienza importante, si entra in campo con la mentalità di chi non ha nulla da perdere e ogni gara devi lottare dando il massimo."

Non è un'annata semplice, con tanto di cambio del tecnico, ma ora siete ad una manciata di punti dalla salvezza diretta.
"L'inizio non è stato dei migliori, ma la rivoluzione in panchina ci ha fatto bene, ha rivitalizzato la squadra. Il tecnico De Filippo non ha cambiato le cose solo da un punto di vista tattico, con un nuovo modulo e concentrandosi su un maggior giro palla, ma soprattutto ha agito sulla nostra testa, è cambiato l'atteggiamento con cui affrontiamo ogni incontro."

Stai dando il tuo contributo anche ai 2003, come vedi le due situazioni?
"Passare all'annata superiore è sicuramente diverso da un punto di vista dell'intensità e della velocità di gioco, ti accorgi subito che si gira a marce più alte. Il gruppo qui sta incontrando più difficoltà, per ora siamo ultimi, ma la classifica è corta. Sicuramente dobbiamo lottare maggiormente e sarà più faticoso risalire la china, ma sono convinto si possa far meglio e conquistare i playout è alla nostra portata. Ovviamente con i 2004 l'obbiettivo è la salvezza diretta e sono sicuro che la conquisteremo."

Le tue qualità sono state notate dal Gozzano.
"E' stato bello riassaporare i campi dei professionisti, cosa che già mi capitò appena uscito dalla Sisport, andando a Cuneo. Ti senti un po' sotto pressione quando ti confronti con ragazzi che disputano i Nazionali, ma è importante vedere un livello di gioco così alto e le grandi qualità con cui ti misuri."

C'è qualcuno che ha lasciato un segno importante nella tua formazione?
"L'elenco è lungo. Il primo sicuramente Re David, che mi ha insegnato a giocare a calcio con entrambi i piedi. Alla Sisport Vito Ciringione, Stefano Falbo e Federico Bussone, al Lascaris Ermanno Gigliotti. Tutti in un modo o nell'altro mi hanno lasciato qualcosa, ciascuno con il proprio modo di pensare e di allenare mi ha formato. E tra loro non posso dimenticare Sergio Boscarino e Davide Giordano del Cuneo."

Un giocatore nel quale ti riconosci?
"Francesco Rocca, terzino della Roma negli anni '70."

Una scelta curiosa.
"E' stato uno dei prototipi del terzino fluidificante moderno, mi ritrovo nelle sue caratteristiche. Lo chiamavano Kawasaki per le sgroppate che faceva sulla sua fascia. Forse sono stato un po' influenzato da mio padre, che tifa giallorosso, ma io sono cresciuto di fede bianconera!"

E una scelta fuori dagli schemi emerge anche quando gli chiediamo dove gli piacerebbe giocare oltre che in italia.

"L'Inghilterra per il tipo di gioco, a Manchester in particolare. Altrimenti in Giappone. Penso potrei trovarmi bene lì, per il tipo di struttura fisica che mediamente hanno i giocatori, piccoli e rapidi, come me."