Sabato, 27 Aprile 2024

 

Csf Carmagnola: 5
San Giacomo Chieri
0
RETI: 12’ pt Bresciani, 14’ pt Beltrando, 2’ st Moisa, 16’ st Moisa, 18’ st Moisa.
Carmagnola: Bottala, Santoli, Beltrando, Viora, Lanza, Favaro, Bresciani, Beltrando, Vailatti, Canavesio, Moisa, Poli. All. S. Taddeo.
San Giacomo Chieri: Biasin, Gyasy, Pandaciuc, Brosteanu, Scarcia, Bianco, Onnembo, Lancelotti, Maderni, Leye, Sieve, Cochis. All. R. Scavino.

 


 

CSF Carmagnola, in Via Novara il Carmagnola vince contro il San Giacomo Chieri. Il 5-0 inflitto, visto l’intensità di gioco e delle occasioni sprecate sembra molto stretto, ma è sempre un grande risultato per la classifica. La partita inizia subito nel segno del CSF, tutto facile, il 2-0 del primo tempo e il gol subito al secondo del secondo tempo faceva ben sperare, ma il San Giacomo Chieri resiste bene per 14 minuti per poi cedere alla velocità di Moisa. Il terzo tempo è privo di reti ma non di occasioni sprecate dal CSF. La nota lieta della mattinata carmagnolese è la tripletta di Loris Moisa.

Formazioni CSF Carmagnola

Il mister Taddeo S., nel primo tempo inserisce tra i pali Bottala, in difesa Viora, Santoli Marcello e Vailatti, sulla destra Beltrando Francesco, a sinistra Favaro, a centro del campo Lanza e Canavesio mentre centravanti Bresciani.Nel secondo tempo tra i pali c’è Bottala, in difesa Viora, Santoli Marcello e Beltrando Federico, sulla destra Poli, a sinistra Beltrando Francesco, a centro del campo Lanza e Canavesio e centravanti Moisa. Inizio Terzo Tempo è la stessa formazione del primo tempo e nel Tim-Out è la formazione del Secondo tempo.

Formazioni – San Giacomo Chieri

Il mister del San Giacomo Chieri nel primo tempo schiera: Gyasy, Brosteanu, Bianco, Onnembo, Lancelotti, Maderni, Leye, Sieve e Cochis. Nel secondo tempo: Biasin, Pandaciuc, Scarcia, Onnembo, Lancetti, Maderni, Leye, Sieve e Cochis. Inizio Terzo Tempo è la stessa formazione del primo tempo e nel Tim-Out è la formazione del Secondo tempo.

 La partita 

Primo tempo. Il CSF Carmagnola, parte in quinta e con buone triangolazioni si porta sotto porta, provando il tiro con Beltrando Francesco, ma la palla viene bloccata dal portiere avversario. La stessa azione si ripete un minuto dopo con Bresciani, sempre con parata finale del portiere del Pino.Il Csf Carmagnola perde palla a centro campo e il San Giacomo Chieri si porta sotto porta e va al tiro ma Bottala para senza difficoltà. Il gol per il CSF sembra sempre nell’aria, ma è sempre il portiere avversario a negarlo. Solo al 12’ su azione partita dalle retrovie sul lancio di Santoli Marcello, Bresciani riesce ad infilare la palla in rete e portare il CSF sull’1-0. Non passano due minuti che al 14’ Beltrando Francesco su azione copia del primo gol infila in rete portando il CSF sul 2-0. Quasi allo scadere ancora Bresciani da buona posizione sciupa una ghiotta occasione. Il primo tempo finisce 2-0 per il CSF. Nell’intervallo il mister Taddeo S. cambia formazione, facendo entrare per regolamento tutti i giocatori in panchina.

Secondo Tempo. Nel secondo tempo la musica sembra non cambiare, è sempre il CSF a condurre la partita e a rendersi pericoloso in più occasioni proprio al 2’ minuto Moisa, su recupero palla di Santoli Marcello e relativo lancio porta il CSF sull’1-0 (parziale secondo tempo, mentre 3-0 risultato complessivo). Il San Giacomo Chieri cerca di dare più importanza all’attacco con l’ingresso in campo del n.5, ma questi è guardato a vista da Santoli Marcello, che lo anticipa ripetutamente, solo un errore del CSF sempre a centrocampo regala una ghiotta occasione al San Giacomo Chieri ma Bottala si supera e devia il tiro in calcio d’angolo. Il CSF Carmagnola è sempre più padrona del campo e al 16’ e al 18’ porta il risultato sul 3-0 con Moisa (incontenibile quest’oggi). Al 19’ Santoli Marcello conquista palla è lancia Beltrando Francesco che mette in mezzo ma prima Moisa e poi Poli non riesco ad intercettare la palla. Il secondo tempo finisce 3-0 (risultato totale 5-0 per il CSF).

Terzo tempo.  Anche nel terzo tempo la musica non cambia è sempre il CSF a condurre il gioco, ma in più occasioni non riesce ad infilare la rete del San Giacomo Chieri. Anche i difensori Viora e Santoli Marcello danno consistenza alla manovra offensiva ma il risultato non cambia. Al 13’ Santoli Marcello conquista palla, passa a Beltrando che butta in mezzo ma Favaro prima e Lanza dopo sprecano una buona occasione. Il risultato finale è di 5-0 per il CSF.

                                                                                            Carmine(Csf Carmagnola)                 

 

Barcanova 0
Mercadante 2
RETI: 10' pt Di Gioia, 13' tt Mochieri.
GREEN CARD: Cristian Riario(B).
BARCANOVA: Draghici (portiere), Godino, La Tella, Mele, Scamarda, Ferrara, Riario, Andreano, Popa, Zanda, Pulitano. Dir.  Luca Andreano e Valentin Draghici.
MERCADANTE: Alcaro (portiere), Carota, Catana, Coscino, Di Gioia, Vessichelli, Galluzzo, Grillone (portiere), Ibrahim, Joine, Landi, Monchieri, Strat. Dir. Massimiliano Landi e Silvano Di Tanno.


Autunno ‘caldo’ quello dei calciatori del 2007. Iniziato il nuovo ciclo scolastico, accedendo alle medie, e debutto nella categoria Esordienti per quanto riguarda il calcio giovanile. Al Virtus Mercadante, che ha esordito in questa nuova avventura sportiva con una vittoria, non poteva andare meglio. Granata privi dell’infortunato Di Tanno, oggi eccezionalmente guardialinee.

PRIMO TEMPO – Le due squadre si studiano a lungo e il gioco ristagna prevalentemente a centrocampo senza occasioni particolari da entrambe le parti. Al 9° la partita si accende con il palo colpito da Galluzzo che calcia dal vertice sinistro dell'area. Si tratta di una prova generale. Un minuto dopo Catana serve Di Gioia che dalla lunetta dell'area la mette alla destra del portiere. Ancora Catana, al 16°, lascia partire un gran destro da fuori area; para Draghici in qualche modo. Al 17° contropiede del Mercadante. Landi serve Ibrahim sul filo del fuorigioco che la mette di poco a lato.
SECONDO TEMPO – Al 27° azione personale di Landi che dopo una sgroppata di 40 metri entra nell'area piccola, calcia e colpisce il palo esterno a destra del portiere che poi blocca a terra. Al 29° punizione per il Barcanova. Il pallone arriva al centro dell'area dove Scamarda la gira al volo, Grillone sventa il pericolo. 38°: azione sulla destra per il Mercadante. Coscino calcia a colpo sicuro: ancora un palo a negare la gioia del gol.
TERZO TEMPO – 43°: batti e ribatti nell'area del Barcanova. Il pallone arriva a Monchieri che, appena fuori area, calcia col destro di prima e la mette all'incrocio dei pali. Nulla da fare per il pur bravo Draghici. Al 45° è Ibrahim ad impensierire Draghici con un tiro insidioso, ma il numero uno rossoblu para in due tempi.
I Dirigenti del Virtus Mercadante hanno assegnato la Green Card al numero sette Cristian Riario del Barcanova per la sportività nell’aver ammesso un suo tocco con la mano facendo rinunciare al calcio d'angolo assegnato alla sua squadra. 
Calci d'angolo 7 a 1 per il Virtus Mercadante.
                                                                                                 

                                                                                                              Paolo Grillone (Virtus Mercadante)

Pulcini 2009 - Girone A- a punteggio pieno Pro Eureka, Torino, Borgaro e Sisport, rinviata invece la gara tra Venaria e Pianezza

 


 

Il campionato della Scuola calcio è iniziato e per i Pulcini 2009 è incominciata la nuova esperienza. Nel girone A sono state disputate tante belle gare che hanno emozionato e fatto sognare. La prima ha visto il Borgaro imporsi per 8 a 0 contro il gruppo del Fiano Plus, che nulla ha potuto contro una squadra ben organizzata e intenzionata a dar spettacolo. Il Venaria ha invece rinviato la propria gara casalinga contro il Pianezza, in quanto gli impegni dei tornei ancora in corso non hanno permesso di disputare questa importante gara. Il gruppo Q della Sisport ha invece vinto di misura in casa del Ciriè per 0-1 acciuffando  i primi tre punti del campionato. Il Torino invece senza troppe pretese chiude la gara casalinga contro l'Alpignano per 8-0. Infine la Pro Eureka del tecnico Leotta s'impone per 16-1 nei confronti della Mathi Lanzese. In rete per  la squadra di casa: per ben sei volte Bazzoni, tripletta personale per Arroti e Brombal seguono poi Torre Maaroufi, Belfiore e Bardella.1
              
                                                                                                                                                                                                            Riccardo Bianco

Otto allenamenti e diciotto gare ufficiali disputate, l'Alpignano 2007 prosegue senza sosta gli allenamenti sul manto verde


 

 

E' iniziato il campionato della Scuola calcio anche per gli Esordienti 2007. Tante novità, qualche sorpresa e soprattutto l'anticipo rispetto al solito che ha portato ad un accavallamento tra tornei e le partite di campionato. Così il gruppo degli Esordienti 2007 dell'Alpignano, allenato dal tecnico Gianluca Baseggio si è ritrovato ad aver svolto più partite che allenamenti. "Da quando abbiamo iniziato con la nuova stagione ad Agosto abbiamo svolto otto allenamenti e almeno diciotto gare" racconta il tecnico. In questa nuova stagione, s'impara tutto sul campo e si affina in allenamento quando gli impegni lo permettono. Nella settimana appena trascorsa i ragazzi di Baseggio hanno disputato ben tre gare. Al Gran Galà hanno battuto per 3 a 0 l'ostico gruppo del Settimo. Le reti sono state realizzate da: Simone Rolando, Cristian Matta, Fabio Ferlazzo. Quest'ultima nata da una grande azione con sovrapposizione e scarico sul centrale Gabriele Zanon che reinserendola in velocità nel mezzo ha permesso a Ferlazzo di concludere di testa. Hanno poi partecipato al torneo "Settembre GialloRosso" in casa della Pro Eureka, arrivando quarti alle spalle delle professioniste Juventus e Torino, e della squadra di casa. Proprio contro i bianconeri, hanno giocato questo week end perdendo per 3-0 contro i pari età. Il campionato non è invece iniziato nel migliore dei modi, disputando la prima partita contro il Pianezza. La compagine dell'Alpignano milita nel Girone A, composto da: Fiano Plus, Ciriè Calcio, Collegno Paradiso, Mathi Lanzese, Lascaris e Venaria. La gara si è infatti conclusa per 2-1 per la squadra di casa. "Abbiamo tenuto il pallino del gioco - racconta il tecnico - abbiamo anche preso una traversa, i gol che abbiamo subito sono stati un nostro regalo concedendo un rigore e nel secondo abbiamo completamente sbagliato l'impostazione del gioco". La rete è stata invece realizzata da Diego Rosso che ha insaccato di testa con un bell'assist su punizione. Come previsto dal nuovo regolamento sono stati poi fatti gli Shoot-out per  Baseggio: " Se fatti bene, sono molto utili per migliorare la tecnica individuale dei ragazzi". Il tecnico è molto soddisfatto del lavoro svolto in questa prima fase, "siamo in continua crescita e in rosa abbiamo otto giocatori nuovi rispetto alla stagione precedente e l'intesa è ancora tutta d'amalgamare". Ci vorrà del tempo, ma con un pò più di tranquillità i ragazzi del primo anno degli Esordienti avranno modo di dedicarsi con più tranquillità agli impegni di campionato. 

 

Queste le altre gare del Girone A degli Esordienti 2007:

Fiano Plus - Ciriè Calcio 0-7
Collegno Paradiso - Mathi Lanzese 0-10
Lascaris - Venaria 1-1
 

 

                                                                Riccardo Bianco

 

Sul sito piemontevda.lnd.it si trovano i bandi di iscrizione ai Corsi Informativi “Grassroots Livello E” per Istruttori Attività di Base che si svolgeranno nelle seguenti province:


- Alessandria: presso la sede del Circolo Canottieri Tanaro in via Vecchia dei Bagliani 540 ad Alessandria, dal 15 ottobre al 12 novembre 2018.
- Asti: presso la sede della società Pro Villafranca in via Dottor Virano 14 a Villafranca d’Asti, dal 15 ottobre al 15 novembre 2018.
- Cuneo: presso il Centro Federale Territoriale di Alba in strada di Mezzo 1 ad Alba, dal 16 ottobre al 30 ottobre 2018.
- Pinerolo: presso la sede della società Giavenocoazze in via Ricciardi 35 (ex via Beale) a Giaveno, dal 20 ottobre al 24 novembre 2018.
- Torino, presso la sede della società Polisportiva Mirafiori in via Geymonat 11 a Torino, dal 13 ottobre al 10 novembre 2018.

 

                                                                                La Redazione

Una serata costruttiva partecipata (più di 40 società presenti) e ricca di spunti di riflessione. Si è svolta giovedì 27 settembre presso la Bocciofila Centallese a Centallo la riunione organizzativa per l'inizio della stagione 2018/2019. La serata si è aperta con la presentazione da parte di Mirella Ronco (delegata regionale Attività scolastica) dei progetti sportivi che possono coinvolgere le scuole e le società per aiutare l’avvicinamento al calcio. Durante l’intervento sono state spiegate anche le modalità e le procedure per attivarli. “Con la scuola c’é un bacino di utenza che dobbiamo migliorare. Abbiamo bisogno che i nostri bambini siano valorizzati anche attraverso gesti di fair play”, ha spiegato poi Luciano Loparco, coordinatore regionale del settore giovanile e scolastico. Alla serata erano presenti: Christian Mossino (presidente Lnd Piemonte), Roberto Scrofani (segretario Lnd Piemonte), Enrico Giacca e Eudo Giachetti (consiglieri Lnd Piemonte), Paolo Marenchino (referente dell'Attività di Base della provincia di Cuneo), Luigi Falvo (collaboratore Attività di Base), Elisa Gardini (referente calcio femminile Cuneo), Stefano Bonelli (referente provinciale Attività Scolastica), Giuseppe Chiavassa (delegato provinciale Lnd), Luca Corrado (vice delegato provinciale Lnd) e Luca Borsato (funzionario della delegazione di Cuneo). La riunione è poi proseguita con gli argomenti all'ordine del giorno, tra cui: il controllo, il supporto, la formazione e l'informazione per le società, la collaborazione tra Figc-Sgs e Lnd, le verifiche ordinarie su campionato e tornei e le date dell’attività ufficiale. "Per portare avanti progetti condivisi è indispensabile avere idee chiare e poter contare sulla disponibilità e l'interesse delle società, elementi che non sono mancati questa sera", questo è stato il commento di Paolo Marenchino, referente dell'attività di base della Provincia di Cuneo. Durante la riunione organizzativa, svoltasi giovedì 27 settembre a Centallo, sono state consegnate le targhe di riconoscimento Scuole calcio a cinque società della provincia di Cuneo: Asd Polisportiva Montatese, Usd Tre Valli, Monregale Calcio, Fossano Calcio Ssd e Ac Cuneo 1905.

                La redazione

Andrea Gasbarroni racconta il suo ritorno al Vanchiglia. Scuola Calcio di tecnica individuale è il nome che si vuole dare al nuovo progetto, ma in realtà la figura di Andrea Gasbarroni sarà a completa disposizione del sodalizio granata, sposandone idee, progetti ed ambizioni.


Quali sono le motivazioni, gli obiettivi e le emozioni alla base del tuo ritorno al Vanchiglia?

Partirei dalle emozioni. Sono nato qui, in questo borgo, a pochi passi da questo campo. Qui ho iniziato e da qui voglio ripartire. Ogni volta che vengo in questo posto mi tornano in mente i ricordi più belli, che poi sono i ricordi di un bambino. Ho iniziato qui a giocare, è nato tutto per gioco, come è giusto che sia. Poi ho avuto la fortuna di fare della mia passione una professione. Oggi mi piacerebbe portare la mia esperienza ed il mio entusiasmo, dedicandomi ai ragazzi di qualsiasi età, con l’obiettivo di trasmettere quello che ho maturato in tutti questi anniAll’atto pratico vorrei insegnare ai giovani, giocare con loro, farli migliorare e crescere. Farlo qui al Vanchiglia è uno stimolo ancora più forte, perché io qui ci sono nato

 

Attraverso il tuo modo di intendere e praticare il calcio, hai sempre rappresentato uno dei simboli dell’antitesi tra l’esaltazione della fantasia e del talento con il concetto di calciatore come talento inquadrato in uno schema

Chi ha talento deve essere lasciato libero di esprimerlo. La gente va allo stadio per vedere la giocata, per vedere il dribbling, per vedere il gesto istintivo. Sono certe giocate che strappano applausi, ti fanno venire i brividi e ti fanno amare questo sport. Poi non puoi pensare di avere 11 giocatori di talento e gli allenatori ci sono anche per quello, per valorizzare al meglio le caratteristiche di ognuno, per unire fantasia e concretezza. Ma se uno vuole dribblare bisogna lasciarglielo fare.

 

I valori del Vanchiglia sono sempre stati l’autenticità, la genuinità e l’identità. Il senso di appartenenza da queste parti si respira nell’aria. Valori che anche Andrea Gasbarroni ha sempre palesato sia come uomo che come calciatore. Personaggio privo di filtri, vero, autentico, con i suoi pregi ed i suoi difetti. Un binomio Gasbarroni-Vanchiglia che promette bene dunque?

Il campo del Vanchiglia è inserito nel cuore del borgo, è qui le persone sono genuine ed autentiche. Io ho avuto la fortuna di far diventare un gioco il mio lavoro e questo mi ha aiutato davvero tanto ad essere sempre me stesso, senza filtri. Poi per me il piacere di giocare al calcio è sempre stato uguale a 5 anni così come a 30 anni. Perché se a guidarti è la passione, allora anche se giochi a San Siro lo fai con la spensieratezza di un bambino. Quando entri in campo, per una partitella tra amici o per una partita di Serie A, il gioco del calcio è sempre quello.

 

La tua idea di Scuola Calcio. Crescere attraverso l’apprendimento, attraverso il divertimento, senza esasperazioni. Al Vanchiglia si dice sempre “crescere nello sport per crescere nella vita”. 

Ogni bambino che inizia a giocare ha il sogno di diventare un calciatore. La cosa più bella che ti può capitare nella vita è svegliarti la domenica mattina e pensare di dover andare a giocare al pallone. Aldilà di tutto il calcio è un gioco questo non bisognerebbe dimenticarselo mai. Questo è il succo, il senso più bello di questo sport. Al Vanchiglia spero che arrivino ancora tanti ragazzi con voglia di divertirsi e migliorare. Questo è l’obiettivo mio e del presidente. Ringrazio lui e tutta la società per l’opportunità che mi ha dato e per avermi permesso di tornare a casa. Qui si vive di passione e c’è una voglia smisurata di fare bene.

 

Marco Giampaolo in un intervista ha dichiarato: “il talento lo trovi in mezzo alla strada, sono quei ragazzini senza maglietta”. Andrea Gasbarroni è stato uno di questi talenti. Ma lui la sua maglietta del Vanchiglia ce l'ha sempre avuta cucita addosso e adesso potrà tornare ad indossarla. 

                                    Paolo Montone

“Il calcio integrato è la massima espressione di inclusione nello sport, ed è quindi compito della Federazione quello di aiutare tutte le società che svolgono un grande ruolo nel sociale, così come partecipare a eventi che promuovano valori di condivisione, integrazione e crescita. Il calcio non è solo uno sport, ma un mezzo per diventare uomini”. Queste le parole di Andrea Riboni, referente regionale Calcio Integrato, che, domenica 23 settembre, presso l'impianto sportivo Star Five di Settimo Torinese, ha partecipato a “Tutti insieme a Roby”, giornata dedicata al tema della disabilità, organizzata dall’Asd San Gallo per aiutare Roberto Gigliotti, 12enne settimese affetto da una paralisi cerebrale infantile che non gli permette di muovere gli arti e lo costringe su una sedia a rotelle. All’iniziativa erano presenti anche Gianni Spina, delegato Lnd di Torino e l’assessore regionale allo Sport Giovani Maria Ferraris. A essere protagonista della giornata sono state tre formazioni del Torino FD (For Disable) che hanno sfidato altrettante compagini del San Gallo.

                                                                                                                                    Ufficio Stampa sgs

Per il Lucento la stagione è iniziata al meglio anche per la Scuola calcio. I risultati sono stati infatti ottimi e al Super Oscar i Pulcini 2008, guidati dal Fabio Ghirelli hanno meritatamente vinto il prezioso titolo. "Non abbiamo messo nessuna pressione ai nostri ragazzi, sono scesi in campo con tranquillità, e sono molto felice per la famiglie e per i ragazzi stessi per gli ottimi risultati che sono arrivati." Racconta Marco Isnardi responsabile organizzativo della Scuola calcio. Una società multietnica in cui sono rappresentati più di dieci paesi nella Scuola calcio provenienti da paesi africani asiatici e arabi, principalmente di seconda generazione. Se da un lato Marco Isnardi  è responsabile organizzativo, dall'altra Umberto Santoro si occupa della parte tecnica, e con passione e attenzione segue in modo impeccabile tutti i gruppi della Scuola calcio. Per il Lucento i numeri sono in continua crescita e superano i 300 iscritti.

Per gli Esordienti 2006 i gruppi saranno ben tre allenati da: Mugavero, Lakuku, e Bosino mentre pre la categoria Esordienti 2007 il numero degli iscritti nella società di via Lombradia supera i 50 ragazzi che verranno allenati da Domenico Delli Calici, arrivato dal Lascaris, mentre Mezzogori seguirà e il secondo e terzo gruppo insieme con Umberto Santoro, responsabile della Scuola calcio.

Per quanto riguarda i Pulcini, per il secondo anno i gruppi saranno ben 5 allenati dal tecnico Ghirelli, già vincitore del Super Oscar, da AcquavivaCicchesi, Brovida e infine Piazza.

Per la categoria Pulcini 2009 i gruppi verranno seguiti: da Fava e da Forni che attualmente sta seguendo il corso per ottenere il tesserino di Uefa B.

Per il Lucento le prospettive sono ottime e tra tornei e allenamenti si preparano al meglio in vista del campionato.

                                                                                        Riccardo Bianco

Torino, 22/11/2016

 

Sabato sera ero deciso a comunicare alla redazione del giornale, che non avrei potuto più continuare la mia collaborazione (per la gioia di molti e la disperazione di pochi), in quanto ero stanco di assistere a una decadenza continua e indegna di questo “sport”, ma soprattutto del comportamento degli adulti che fanno morire dentro ai ragazzi e bambini la passione del calcio, prendendoli in giro tradendo la loro freschezza e ingenuità. Apprendisti stregoni e oracoli di calcio.  

 

Io appartengo ad un altro calcio che non esiste più, quello di tanti anni fa. Un calcio vero dove non esistevano le industrie delle scuole calcio che badano solo al fatturato, dove non si diceva: “suo figlio è un campione” per incassare la retta, dove se eri veramente bravo, al massimo potevi giocare nelle parrocchie, si giocava per strada non c’era nessun arbitro. La partita era arbitrata da noi stessi e un fallo o un rigore veniva discusso all’infinito ma poi nessuno rimaneva deluso. Cosa che dovrebbe essere così anche oggi. Cioè tutte le categorie della scuola calcio, come anche incoraggiato dalla federazione, dovrebbero essere auto arbitrate e non con un papà vestito come il miglior “fischietto” che si erge a arbitro, avvantaggiando spesse volte la squadra di casa. Poi, non ci dovrebbero essere classifiche e i punteggi la Federazione li da in base ai tempi e non come le partite vere. Ma si sa, siamo un paese di santi, navigatori, poeti e intenditori di calcio.  E poi bisogna vendere: giornali, completi da calcio, scarpe ecc. Poi, gli occhi di un ragazzino pieni di speranza e il gesto di un giocatore della squadra di Siracusa (la mia terra non tradisce mai) che milita nel campionato Eccellenza della bellissima isola mi hanno fatto desistere.

 

 

Dunque, Sabato nel tardo pomeriggio, fa freddo, vado a vedere una partita di campionato della categoria Esordienti ultimo anno di scuola calcio per fortuna, o no? Si gioca a Torino. Come sempre arrivo prima, prendo un caffè anche se l’ora è tarda, mi aggiro tra i campi, ci sono i piccoli, sempre uno spettacolo vederli, che fanno allenamento e soprattutto guardo le facce dei dirigenti e tecnici della squadra di casa. Facce truci. Avete fatto caso che ogni volta che si va ospiti da un’altra società si vedono spesso facce truci? Non ho capito perché. Dovrebbe essere al contrario, cordialità, sorrisi e gentilezza. No. Invece la faccia truce incute timore, forse è la convinzione di questi “educatori”. Nel frattempo le squadre sono arrivate, riscaldamento e poi finalmente vedo apparire l’arbitro (anche lui sguardo truce) della partita che è un allenatore della squadra di casa e che ha il proprio figlio che gioca nella squadra che dovrà vedersela proprio quella sera contro gli ospiti. Insomma: lui arbitrerà suo figlio e la squadra di suo figlio. Il classico "Papà Arbitro". Indossa una divisa sgargiante alla COLLINA, e fa parte di quei circa 70 milioni di Italiani esperti di questo sport che ogni domenica diventano arbitri.

 

Appello e tutti in campo schierati: pronti via. I primi dieci minuti della gara sono di sostanziale equilibrio, le due squadre si affrontano a viso aperto, ma già il  “papà arbitro” si distingue per le sue decisioni. Vedo un fallo su un difensore ospite che cade a terra e lo sento piangere dal dolore, ma lui, il papà arbitro non fischia; un altro fallo sempre su un giocatore ospite non viene sanzionato dalla sua inflessibilità. Poi su un contropiede della “sua” squadra si scontrano attaccante e difensore ospite: inflessibile e senza dubbi decreta il calcio di rigore a favore loro. A nulla valgono le proteste dei ragazzini della squadra ospite. Tiro gol. Poi i padroni di casa nel secondo tempo raddoppiano, e non per merito del papà arbitro, ma per loro bravura su un micidiale contropiede.

 

Tutto poi accade nel terzo tempo quando la squadra ospite si riversa nell’area avversaria per cercare di accorciare le distanze e cercare il pareggio. Un assedio: riescono a segnare da un tiro da fuori area. Il miracolo forse consiste nel fatto che il papà arbitro non lo annulli per qualche motivo. Ma, visto che mancavano pochi minuti alla fine della partita, non ci sarebbe stato pericolo per un altro gol che avrebbe segnato il pareggio per la sua squadra. Ma invece, è questo è il bello del calcio dei ragazzi, gli ospiti non mollano. Nel frattempo continuano a  susseguirsi una serie di decisioni arbitrali molto discutibili. Noto però con sorpresa un certo silenzio tra i genitori tifosi di casa, poca esultanza e pacatezza. Evidentemente si rendono conto della non propria corretta condotta dell'arbitro. Poi a circa tre minuti dal termine della gara, un assedio continuo degli ospiti in area, un difensore di casa tocca la palla “volontariamente” con la mano deviandola dal tiro che sarebbe andato in porta.

 

E' qui, e non per il risultato, è venuta fuori la mia decisione di non scrivere più di questo inquinatisssimo sport, che tradisce i ragazzi che vorrebbero giocare, la passione, la giusta imparzialità nel gioco e nella vita, la vera sostanza genuina del gioco del calcio. Il papà arbitro inflessibile alle proteste dei ragazzini arrabbiati non concede il rigore, anzi, espelle un dirigente ospite che protestava, allontana in malo modo i ragazzi e continua con le sue piroette e atteggiamenti da arbitro internazionale certo della sua capacità e della sua preparazione tecnica. Cala un silenzio di tomba fuori dal campo. Vedo i ragazzi ospiti delusi, arrabbiati e pieni di sconforto su una cosa sacrosanta di cui avevano diritto, e vedo i ragazzi di casa che non gioiscono affatto, anzi, dentro di loro sapevano che sarebbe stato giusto dare il rigore a loro sfavore e che non era giusto che finisse così.

 

Tre minuti e finisce la gara. Vedo la squadra ospite uscire a testa bassa e con poca voglia di sorridere per un pomeriggio giocato al pallone. Noto e voglio fare notare il Mister della squadra di casa andare a porgere le sue scuse al Mister ospite per il comportamento del papà arbitro. Non sento commenti  dei genitori di casa ne tra quelli degli ospiti. Vedo invece il papà arbitro andare ad abbracciare il proprio figlio e la sua squadra, complimentandosi con loro. E di cosa? A cosa è servita la vittoria della squadra di casa? La verità è che non ha vinto nessuno, è stata se vogliamo una vittoria di PIRRO (che non era un giocatore). Hanno perso tutti e ventidue i ragazzi, ha perso l’amore per questo sport dei ragazzi, la sua genuinità, l’imparzialità, ma soprattutto ha perso l’educazione della competizione sportiva, come sempre rovinata dagli adulti che si ergono a giudici a secondo della propria convenienza.

 

Questo, raccontato con minuziosità di particolari solo per far capire il danno arrecato ai giovani ragazzini, che in teoria dovrebbero solo divertirsi ed in questo modo avvicinarsi a piccoli passi al vero calcio dei "grandi", è uno dei tanti episodi, più o meno simili a questo a cui si assiste e a cui vi è capitato almeno una volta di assistere, nei fine settimana sui campi di calcio, soprattutto delle categorie Esordienti. Una categoria molto delicata, di passaggio tra il calcio dei pulcini con l'autoarbitraggio a quella del calcio giovanile con arbitri di federazione, dove vi è la comparsa di una prima forma di arbitro che sono però, come da regolamento federale, tesserati della società ospitante. Vuoi però per la loro poca preparazione/esperienza, vuoi, come in questo caso, per conflitto di interessi personali verso la propria squadra o addirittura verso il proprio figlio, si vengono a creare, in alcuni casi anche solo involontariamente, dei casi di imparzialità che fanno solo del danno al calcio. Spesso accade poi  che la tensione si trasmette dal campo agli spalti, ed è infatti sempre nelle categorie Esordienti dove si registrano i maggiori casi di controversie tra genitori ed arbitri o anche tra genitori stessi. Siamo sicuri che sia la strada giusta? Non sarebbe meglio continuare con l'autoarbitraggio come suggerito inizialmente?

 

E così mi stavo preparando a scrivere le mie dimissioni di editorialista al giornale, e non solo perché ho visto questa partita che mi ha ulteriormente deluso. Sono stanco di assistere ogni fine settimana, come la stragrande maggioranza di voi a questi comportamenti, a vedere gli occhi di bambini e ragazzi, piangere di rabbia per essere stati traditi da un adulto, di essere impotenti contro gli adulti che come sempre danno i cattivi esempi di vita; stanco di sentire “paroloni” sulla correttezza e sull’educazione sportiva, prontamente disattese nel momento della gara; stanco di vedere i papà arbitri, i papà allenatori, i papà dirigenti, i papà tecnici, i papà sottuttoio, i papà tifosi che si azzuffano, i papà che sfogano le proprie rabbie sociali contro ragazzini  e delle targhe che campeggiano in tutte le scuole calcio, diventate oramai vere e proprie aziende di lucro, dove ci sono scritte parole di Fair Play.

 

Poi mentre aspettavo per le eventuali dichiarazioni dei tecnici, che poi non ci sono state, vedo un ragazzino ospite uscire dagli spogliatoi: il suo volto esprime amarezza e delusione, ma i suoi occhi seppur lucidi dai pianti fatti sicuramente negli spogliatoi, esprimono fiducia e comprensione sicuramente verso il papà arbitro e mi chiedo se deve essere un ragazzino di 12 anni, a perdonare un adulto per i suoi insani comportamenti poco educativi. Si avvicina a suo papà e sento che gli dice: “andiamo, tanto oramai è finita così cosa vuoi farci”? Il ragazzino rincuorava il proprio papà: incredibile! Con questo mio comportamento avrei però tradito il coraggio di questo ragazzino, nascondendomi dietro un sistema che tutti criticano ma che nessuno ha mail coraggio di affrontare e denunciare.

 

Dopo questa ultima riflessione mi sono allora pian piano ricreduto anche leggendo quanto accaduto domenica, durante una partita di campionato Eccellenza in Sicilia, tra il Siracusa e un’altra squadra, dove durante uno scontro un giocatore ospite cade a terra e perde i sensi. Accortosi della gravità, un giocatore del Siracusa infischiandosene della partita che continuava, ha preso in braccio il ragazzo svenuto e lo ha portato a bordo campo per le immediate cure. Il gesto ha fatto il giro d’Italia, la Lega Calcio Nazionale subito ha esaltato il gesto, dicendo che questo è il vero gioco del calcio. L’arbitro (anche lui papà) non aveva visto!