Sabato, 04 Maggio 2024
Lunedì, 01 Giugno 2015 18:27

Stefano Ambrosini: "Grande sintonia con il Lucento, ma ho scelto di rimanere a Settimo"

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MERCATO/L'INTERVISTA - Il tecnico vice campione regionale con gli Allievi fascia B '98, ci spiega il motivo di questa lunga attesa prima della decisione definitiva. Molto tentato dall'idea di trasferirsi in corso Lombardia, Ambro ha deciso di proseguire in viola con la Juniores: "Ci sarà uno stretto legame con la Prima squadra"

 

Rischiava di diventare uno dei tormentoni estivi, quasi come la canzone “El mismo sol”. Invece Stefano Ambrosini,  dopo aver riflettuto diverse settimane, ha preso la sua decisione: la prossima stagione rimarrà a Settimo per guidare la Juniores. A distanza di un mese dal quel successo beffa contro il Chisola che per un soffio non portò alla seconda finale consecutiva (un 2-0 reso vano dalla vittoria della J Stars sul Cuneo), Ambro decide di ripartire dai “suoi” ’98 con i quali tanto bene ha fatto nell’ultimo biennio. I motivi di questa lunga attesa? Una proposta ufficiale viola che tardava ad arrivare e la forte tentazione Lucento … Ma comunque ci racconta tutto il diretto interessato.

UNA LUNGA ATTESA PRIMA DELLA DECISIONE DEFINITVA
“L’attesa è stata dovuta ai cambiamenti che ci sono stati in società. Si attendeva la fine della stagione prima di prendere delle decisioni e la situazione si è ribaltata dopo la promozione della Prima squadra. C’erano voci su eventuali possibilità che salissi in Eccellenza, che prendessi la Juniores o che ripartissi dal Settore giovanile. Tante prospettive, ma ancora non c’erano discorsi concreti e quindi ho sbroccato: ho detto alla società che se non mi fosse arrivata una proposta ufficiale entro giovedì io non sarei rimasto a prescindere, indipendentemente da offerte di altre squadre. Mercoledì mi è stata proposta la Juniores regionale in stretta collaborazione con la Prima squadra”.

VOGLIA DI PROSEGUIRE COI "SUOI" ‘98
“Anche per questioni personali, extra calcio legate a persone all’interno del Settimo, ho deciso di rimanere qua. La grande voglia di continuare il percorso con i ’98 è stato un fattore determinante per la mia scelta. Io creerò la Juniores sull’ossatura degli Allievi di quest’anno e magari pagheremo dazio i primi tempi ma sono sicuro che sul lungo periodo questi ragazzi porteranno i loro risultati, come del resto han sempre fatto. In settimana parlerò con Capussotto con l’obiettivo di inserire i tasselli giusti in squadra. A cuore aperto posso dire che se alla fine il Settimo non avesse fatto una proposta a me gradita, sarei stato disposto anche a star fermo. O la scelta mi piace o non la faccio. Di certo mi sarei un po’ arrabbiato visto che non ho dato retto a troppe situazioni perché davo la priorità assoluta al Settimo. Non mi sono mancate le richieste, ma dieci giorni fa rimanevano due alternative: restare al Settimo o andare al Lucento”.

AD UN PASSO DAL LUCENTO
“L’unica soluzione aperta era col Lucento, io la considero una grande società. Mi sento molto vicino al loro modo di intendere calcio e sport in generale. Hanno il mio stesso modo di ragionare: partecipiamo per vincere e non solo per il gusto di partecipare. Il Lucento ha la nomea di essere antipatico solo perché vince. E’ palese che l’antipatia sia legata a quello. Sono andato a parlare in società e abbiamo fatto una bellissima chiacchierata, mi volevano affidare il gruppo ’99. Ero molto tentato perché c’era grande sintonia e quando ho deciso di rimanere a Settimo li ho subito avvertiti. Li ho apprezzati davvero tanto e li ringrazio per aver pensato a me come possibile uomo Lucento”

STRETTO LEGAME CON LA PRIMA SQUADRA
“Quest’anno si tenterà di strutturare un vero legame tra Juniores e Prima squadra, dove i miei gireranno a rotazione con delle scelte combinate e con un doppio ruolo forte nei fuoriquota. Io e Viola lavoreremo strettamente, giocheremo tatticamente nello stesso modo così che i ragazzi sappiano quali sono i loro compiti. Avremo anche comuni palle inattive: il 40% dei gol viene da calci piazzati e non sfruttarli sarebbe da folli. Io dedico molta attenzione a questo aspetto e generalmente il terzo allenamento della settimana è per tre quarti su situazioni da palla inattiva”.

RAPPORTO UMANO FORTE CON VIOLA
“Tante volte si sente parlare di collaborazioni tra Juniores e Prima squadra ma poi difficilmente questo accade.  Il rapporto umano tra me e Christian Viola è la base per fare bene e mi fa pensare che questa volta funzionerà. Abbiamo concetti identici a livello sia calcistico che di relazioni umane ed entrambi puntiamo ad un discorso di giovani in Prima squadra nell’arco di due/tre anni. La Juniores era una categoria che non mi piaceva perché dipendeva dalla Prima squadra. Deve invece fare da collante con la Prima squadra. E di ragazzi “miei” ’98 che possono annusare l’Eccellenza ce ne sono tanti”.

 

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