Giovedì, 16 Maggio 2024
Domenica, 10 Maggio 2020 16:13

Chisola, ecco il pokerissimo di allenatori: Cornelj, Comotto, Alessi, Ciletta e Caccialupi

Scritto da Daniele Pallante

INTERVISTA - Il presidente Luca Atzori a ruota libera: “Felice del rinnovo dell’accordo come Scuola calcio Juventus, la formazione degli istruttori è la base. A livello societario confermati Cosimo Fava (che si occuperà dei dilettanti), Enzo Scalia e Diego Perrone. Capitolo allenatori: Alessi ciliegina sulla torta, Cornelj vero uomo di società, mi dispiace per Giorgio Brighenti. Ripartenza? In sicurezza, speriamo a settembre”


“In un Paese dove non puoi fare i tamponi, dove vuoi andare? Non si può vivere così, impossibile lavorare così”. Luca Atzori in versione imprenditore è una furia. Ma si rasserena e torna a illuminarsi quando riveste i panni del presidente e parla della sua “creatura”, il Chisola.

Luca, anche per il calcio è un momento difficile, ma partiamo da un aspetto positivo. Avete rinnovato l’accordo come Scuola calcio Juventus?

“Sì, è ufficiale il rinnovo per altri tre anni. Siamo molto felici di questa collaborazione da tutti i punti di vista, in particolare perché la Juve ci rende partecipi nella loro didattica. La formazione degli istruttori è la base, ormai i giovani allenatori vogliono venire da noi per seguire l’aspetto formativo, che li fa diventare allenatori per davvero. La nostra Scuola calcio è un ambiente giovane, con istruttori che hanno voglia di apprendere e quindi trasmettere le loro conoscenze ai ragazzi. Anche la semplicità con cui reperiamo i giocatori dipende da questo indirizzo formativo, che è più importante dei risultati. Diciamo che i risultati sono la conseguenza e infatti arrivano puntuali”.

Pensi che riuscirete ad avere i numeri degli anni scorsi?

“Avremo un calo fisiologico, come tutti, dovuto all’insicurezza e all’aspetto economico. Sicuramente terremo conto dei tre mesi in cui i ragazzi non hanno giocato, per chi vorrà fermarsi con noi”.

Ti preoccupa che i vostri “vicini” del Pinerolo siano diventati Scuola calcio Juve?

“No, anzi siamo contenti che un’altra realtà importante entri nella famiglia, sono maggiori stimoli per tutti”.

Parliamo di Settore giovanile. Avete deciso gli allenatori?

“Sì, con tante modifiche abbiamo costruito un parco allenatori che mi piace molto”.

Vai con i nomi.

“Partendo dai 2007, Salvatore Caccialupi, Piero Ciletta, Beppe Alessi, Andrea Comotto e Giorgio Cornelj, che ha accettato di aiutarci con la Juniores da vero uomo di società”.

Spiegaci le scelte.

“Caccialupi è un allenatore esperto e capace, ha fatto benissimo con i 2007, giusto lasciargli il gruppo con cui ha costruito uno splendido rapporto. Anche Ciletta rimane con il gruppo di quest’anno, i 2006, con cui ha fatto un lavoro mostruoso: sono contento, farà benissimo. Alessi ai 2005 è la ciliegina sulla torta, sono veramente orgoglioso che abbia accettato: lui è un professionista, ha un pedigree calcistico di primo piano, esprime dei concetti significativi, un allenatore importante per un gruppo importante. Comotto non poteva fare il triennio con 2005, quindi è salito ai 2004, in una categoria che conosce bene come quella degli Allievi, meritava la fiducia. Cornelj, dicevo, è un uomo di società, la figura di cui avevamo bisogno per lavorare in sinergia con la Prima squadra, che sarà costruita con una marea di giovani”.

E chi allenerà questa “marea di giovani”? Non Nisticò, a quando si dice.

“Fabio ha obiettivi ambiziosi, ha ricevuto offerte importanti e ci siamo lasciati in amicizia (probabilmente andrà a Pavia, ndr). Arriverà un allenatore bravo con i giovani, un grande allenatore”.

Tornando alle giovanili, l’unico a uscire è Giorgio Brighenti.

“Mi dispiace, è un ottimo allenatore e con noi è stato campione regionale con i 2002, non avrà problemi a trovare una nuova squadra”.

Farete un secondo gruppo con i 2007?

“Sì, ma dobbiamo ancora trovare l’allenatore. Non sarà Tortello perché lui è un fenomeno a valorizzare i ragazzi, lo dimostra lo splendido lavoro fatto quest’anno con il secondo gruppo di 2007: ancora una volta, ha tirato fuori tre o quattro giocatori di grande spessore”.

A livello societario ci sono novità?

“Tutti confermati, con i ruoli meglio definiti. Cosimo Fava gestirà i dilettanti, Prima squadra e Juniores. Enzo Scalia intoccabile al Settore giovanile. E ovviamente rimane Diego Perrone, il numero uno della Scuola calcio, che insieme a Dario Di Leo ha fatto un grande lavoro, fatto di correttezza, intelligenza e capacità tecnica”.

Allargando il discorso, trovi giusta la linea indicata dalla Federazione per le giovanili, ovvero organici congelati e possibilità di inserire le prime dei provinciali?

“L’idea di non penalizzare chi ha fatto bene nei provinciali è giusta. Vista la situazione, è inevitabile che ci siano degli scontenti, la prima e l’ultima dei regionali si ritroveranno contro, non è normale. Ma nelle giovanili l’importante è non sconvolgere e penalizzare le società”.

Come ripartiremo?

“È difficile fare una programmazione. Di sicuro bisognerà ripartire in sicurezza, ma la responsabilità non può ricadere solo sui presidenti. Questa situazione lascerà cicatrici profonde, bisognerà vedere se le famiglie avranno voglia di portare i bambini al campo, e se i bambini avranno voglia di giocare a calcio. I bimbi non sono tutelati in questo momento, ce li siamo dimenticati: vedremo che ripercussioni avremo…”

A settembre?

“Non ne sono convinto, diciamo che è la speranza”.

Ultima modifica il Domenica, 10 Maggio 2020 16:45

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