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Venerdì, 04 Settembre 2015 18:43

Sisport Juventus - Corrado Buonagrazia: "Dipendiamo direttamente dall'area tecnica bianconera"

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INTERVISTA - Il responsabile tecnico racconta la nuova società nata dalle ceneri della J Stars: "Cinque impianti sportivo, 70 istruttori, 800 iscritti tra gli ex J Stars e adesso apriamo agli altri. Facciamo le annate dagli Esordienti ai Piccoli amici, sta a noi dimostrare che è giusto allargarci al Settore giovanile".

 

Con già 800 e più iscritti, la Sisport Juventus è già la Scuola calcio – nonché la società sportiva – più importante a livello torinese e anche regionale. “Il nome completo della società è Sisport Scuola calcio Juventus, una denominazione che in sé racchiude il progetto. Siamo una Scuola calcio che appartiene all’area tecnica di Juventus, questa è la differenza netta rispetto alla J Stars, che era legata alla parte merchandising della società. Dal punto di vista organizzativo e federale, ci appoggiamo alla Sisport, che comunque è una delle aziende del gruppo”. 

La spiegazione è di Corrado Buonagrazia, responsabile tecnico della Sisport Juventus, una delle due figure di vertice insieme ad Alessandro Ramello, il responsabile organizzativo. Cinque gli impianti sportivi su cui è distribuita la società, ognuno con un suo responsabile tecnico e un responsabile organizzativo (ruolo che quasi tutti già ricoprivano l’anno scorso con la J Stars). Eccoli: Centro sportivo Rogimi, in corso Moncalieri 346 a Torino: Leo Carrozzo e Violetta Malato; Cus Torino, via Panetti 30: Riccardo Cipullo e Irina Ungureanu; Cus Grugliasco, via Milano 61: doppio ruolo per Andrea Bagnato, Enzo Grosso responsabile tecnico degli Esordienti (su quel campo sono concentrati i gruppi più importanti di 2003 e 2004); SanRemo 72, in via Alberto Sordi 13 a Grugliasco: Eugenio Astorino e Alessandra Faudino; Centro Sisport di Settimo, via Regio Parco 85: Simone Vecchio e Alessio Gibin.

Corrado, siete una costola della Juve. 

“È l’aspetto più importante e innovativo di questa nuova realtà: rispondiamo direttamente all’area tecnica della Juve, la mia è una figura tecnica legata al mondo della Juve che prima, all’epoca della J Stars, non c’era”.

Facciamo i nomi: a chi rispondi direttamente?

“La nostra organizzazione si divide tra area tecnica e area organizzativa, esattamente come in Juve. Io rispondo direttamente a Claudio Gabetta, responsabile delle Academy e del progetto Sisport Juventus, e a Stefano Baldini, che dal punto di vista tecnico è sopra di tutti, ovviamente esclusa la Prima squadra. Dal punto di vista organizzativo, che gestisce Ramello, sopra di noi ci sono Gigi Milani e Stefano Braghin”.

Quindi il tuo primo riferimento è Gabetta, fino all’anno scorso allenatore dei Giovanissimi. 

“Gabetta ha allenato ovunque e in qualsiasi categoria, penso che anche da parte sua ci fosse la volontà di fare un ruolo più dirigenziale, anche se di campo. E la Juve aveva bisogno di figura forte, per mettere sotto il suo controllo diretto progetti prima gestiti dalla Soccer School, per far capire che ci credono davvero. Gestire le Academy è un impegno tecnico importante, significa andare sul territorio e conoscere società strategiche. Noi, pur essendo diversi dalle altre società perché facciamo solo attività di base, siamo l’Academy per antonomasia. Essendo a Torino, dobbiamo far capire alle altre cosa vuole la Juve”. 

Per farci capire cos’è la Sisport Juve, facci un po’ di numeri…

“Cinque impianti sportivi, circa 70 istruttori, più di 800 iscritti solo tra gli ex J Stars, che erano più di mille. Adesso apriamo ai nuovi, e ne faremo un altro centinaio, raggiungendo il nostro obiettivo, che era raggiungere le 900 iscrizioni. Tra questi, ci sono i 50 bambini del progetto “Gioca con me”, un progetto di integrazione sociale e sportiva rivolto a famiglie in difficoltà, i cui figli non pagano la quota e ricevono il kit e le scarpe: per questa iniziativa la Juve è stata premiata dall’Unesco a Parigi”.

Molto bello. Tornando ai numeri degli iscritti, avete perso pochissimo, della J Stars.

“Sì, a livello di Scuola calcio sono rimasti quasi tutti, considerando la riduzione a 5 impianti sportivi e la selezione tecnica operata sui 2003 e sui 2004. Diciamo che ci sono stati un 10 per cento di tagli dettati da noi, e un 10 per cento di ragazzi che non si sono iscritti per loro scelta”.

Numeri così importanti ve li aspettavate o sono stati una sorpresa anche per voi?

“Ci contavamo ma eravamo tutt’altro che sicuri. L’ultimo anno è stato difficile, nel periodo di buio è uscito un po’ di tutto e ci hanno affiancato a tutti, anche al Toro… Ma con la conferma di continuità arrivata dalla Juventus, tutto si è risolto rapidamente. Un successo per noi e una delusione per chi voleva speculare…”

Ti riferisci a qualche ex?

“No, assolutamente. Io nasco con Marco e Renato (Isnardi e Carrain, ndr), nessun attacco a loro, anzi tanto di cappello a chi ha voluto creare nuova realtà. Auguro successo anche a tutte le Academy che stanno nascendo sui campi ex J Stars, io l’anno scorso ero responsabile tecnico a Varano, sono contento che si dia continuità a una realtà cui sono affezionato”.

Permettimi una domanda cattiva. Fare una Scuola calcio con il nome Juventus, ma senza selezione tecnica, non è uno specchietto per le allodole?

“No, non creiamo false illusioni, conosciamo bene e ricordiamo a tutti le statistiche su quanti bambini che giocano a calcio diventano professionisti: è difficile per bambini della Juve, figurarsi per i dilettanti. Noi offriamo un’esperienza bianconera anche ai bambini che, magari, non hanno un talento innato: vengono allenati da istruttori formati da Juve, partecipano a iniziative legate al mondo Juve. Poi, se qualcuno fa sbocciare il suo talento, l’opportunità c'è, ma noi non vendiamo illusioni. Facciamo formazione anche alle famiglie, parliamo molto, infatti su 800 famiglie la maggior parte vive l’attività dei figli con serenità, sono pochi quelli che vivono tutto in maniera troppo accesa”. 

Dai, con la tua diplomazia ti sei meritato lo spot: riassumici la filosofia della Sisport Juventus in poche parole.

“Il primo concetto, che dovrebbe valere per tutte le Scuole calcio, è il benessere del bambino, e la sua crescita  inserita in contesto di gioco, visto che parliamo di uno sport collettivo e non individuale. Infatti abbiamo tolto le attività di allenamento individuale, al centro di tutto ci sono il bambino e il gruppo. Poi la formazione calcistica altamente professionale, che ovviamente non si misura solo con il risultato della partita. Vuoi un motto?”

Prego.

“Cresciamo una passione a 360 gradi”.

Passione che si ferma alla Scuola calcio, o con il tempo pensate di espandervi anche alle categorie del Settore giovanile? 

“È il mio impegno e la mia speranza, d’altronde sono ex campione d'Italia Allievi dilettanti... Io lavoro in quella direzione, anche la scelta di Enzo Grosso per la parte tecnica degli Esordienti rientra in questa logica, vorremmo tenere i nostri 2003 anche l’anno prossimo. Poi le linee strategiche le decidono Juve e Sisport, non certo io. Questo è l’anno zero, per ripartire serviva il giusto equilibrio, e già stiamo avendo le prime conferme importanti. Un Settore giovanile, tutto con i ragazzi cresciuti da noi, dobbiamo costruirlo nel tempo, se possibile”.

Giro la domanda. Perché avete rinunciato al Settore giovanile?

“Prima di tutto per ragioni organizzative, visto che moriva la matricola J Stars. Dal punto di vista della Juve, non rientra nelle strategie avere un Settore giovanile parallelo: fino agli under 13, c’è la possibilità, per un bambino, di raggiungere il gruppo selezionato, nel Settore giovanile è quasi impossibile. Andrea Riva, preso a settembre dalla J Stars e passato a gennaio nei Giovanissimi nazionali della Juve è l’eccezione che conferma la regola, ma non giustifica l’investimento economico che serve a fare un Settore giovanile competitivo. Secondo loro, quei soldi sono da spendere nell'attività di base. Sta a noi far vedere cose concrete sul campo, per convincerli che ha senso fare anche le giovanili della Sisport, e che ne raccoglierà i frutti anche la Juventus”.

Ultima modifica il Venerdì, 04 Settembre 2015 14:52

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