Martedì, 16 Aprile 2024
Sabato, 03 Gennaio 2015 15:58

Andrea Aiassa: "Voglio farmi notare da Torino o Juventus"

Scritto da redazione

INTERVISTA - Parla l'attaccante del Lascaris, uno dei bomber più prolifici dei campionati provinciali, e ci racconta la sua ascesa: dalla panchina ai tempi dell'oratorio al premio come miglior attaccante al "Caduti di Superga"

Ad Andrea Aiassa il calcio neanche piaceva. Quel pallone scagliato con forza faceva paura, meglio tirare indietro la gamba e non rischiare di farsi male. Poi è scattato qualcosa, un bel giorno Andrea ha deciso di diventare il migliore. In poco tempo è passato dall'oratorio alla panchina, dalla panchina al campo. E ora è uno dei punti di forza del Lascaris e spera di poter cimentarsi presto con il mondo delle professioniste. 

Presentati: nome e cognome, data di nascita, squadra in cui giochi.
"Andrea Aiassa, sono del 2000 e gioco nei Giovanissimi del Lascaris

Ruolo?
“Attaccante”.

Quanti gol hai fatto in questa stagione?
“Tanti, il numero preciso non lo ricordo. Sicuramente più di 20, sono il capocannoniere della squadra”.

La tua squadra del cuore?
“L'Inter. Da piccolino non mi piaceva calcio, passavo molto tempo con mio cugino visto che i miei erano spesso a lavoro, è stato lui a trasmettermi questa passione facendomi vedere le partite dell'Inter". 

Quando hai iniziato a giocare?
Ho iniziato in parrocchia facendo il difensore. I primi tempi avevo paura di giocare. Poi, un giorno, mi sono messo in testa di voler migliorare. Era quello che volevo fare: diventare il migliore. Sono diventato il più bravo della parrocchia e sono andato al Rivoli. Anche a Rivoli, all'inizio non ero il più forte, anzi, facevo la riserva. Di nuovo: ho deciso di lavorare per migliorare e così sono diventato il migliore della squadra e il Lascaris mi ha chiamato".

Qual è il segreto per migliorarsi sempre?
Allenarsi. Non solo agli allenamenti della squadra. Io faccio degli allenamenti di tecnica individuale a Venaria con mister Grosso e anche quando sono a casa mia faccio esercizi.

Il tuo idolo?
“Diego Milito è un giocatore che mi piace molto ma è totalmente diverso da me come caratteristiche. Io sono più un attaccante di movimento, simile ad Immobile”.

Qual è il tuo punto di forza sul campo da calcio?
“La velocità e la resistenza”.

Datti un voto da 1 a 10 per ognuna delle seguenti caratteristiche, e non fare il modesto...
TIRO: 7
PASSAGGIO: 8
COLPO DI TESTA: 9 in difesa e 8 sottoporta
CONTRASTO: 8
TACKLE: 7
SENSO DEL GOL: 8
VELOCITA': 9
DRIBBLING: 8
FORZA: 8
ACROBAZIA: 7

Qual è stata la miglior partita della tua carriera? 
“Giocavo ancora in parrocchia. Era la finale e io sono partito in panchina. Poi nella ripresa sono entrato e ho segnato il gol decisivo negli ultimi minuti".

Qual è stata invece la peggior partita della tua carriera?
“Non mi ricordo partite in cui ho giocato malissimo. La sconfitta contro il Lucento per 3 a 0 al Caduti di Superga è stata brutta per il risultato, loro sono una buona squadra che poi ha vinto il torneo. Comunque non ho giocato male, infatti mi hanno premiato come migliore attaccante della manifestazione”.

L'allenatore a cui sei più legato?
“Quello attuale Nicola Pisani. Mi ha sempre trasmesso tanta grinta incitandomi. E mi ha dato fiducia dall'inizio”. 

Il compagno di squadra a cui sei più legato?
Andrea Carretta, difensore del Lascaris. E' stato il primo che ho conosciuto ed è diventato come un fratello. Abitiamo lontani ma ci vediamo spesso nonostante la distanza”.

Quali obiettivi hai nel mondo del calcio, in questa stagione e in prospettiva?
“Quest'anno volevo diventare il capocannoniere dei regionali, purtroppo non ci siamo qualificati e ho dovuto cambiare obiettivo. Ora voglio farmi notare da una squadra professionista, possibilmente Toro o Juve. Ho già fatto un provino all'Alessandria però non mi interessava molto, il Torino, invece, mi ha contattato per fare qualche allenamento con loro a gennaio”.

Se segnassi nella finale provinciale, a chi dedicheresti il gol?
“A mia sorella per prima. Poi a tre persone che mi hanno trasmesso il meglio del calcio e ora sono in cielo. Sono mio nonno, il nonno di mio cugino e un caro amico dei tempi della parrocchia che ha sempre creduto in me".

Usciamo dal campo: che passioni hai oltre il calcio?
“Mi piace la musica. Ascolto un po' di tutto, in particolare il rap italiano. I miei preferiti sono Emis Killa e J-Ax”.

Se non sfondi nel mondo del calcio, cosa vorresti fare da grande?
“Non lo so ancora. Ora sto facendo il liceo Scentifico che mi può aprire diverse porte. Però ancora non lo so".

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Letto 6022 volte Ultima modifica il Martedì, 13 Gennaio 2015 09:39

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