Venerdì, 01 Novembre 2024
Daniele Pallante

Daniele Pallante

PANCHINE - Tra conferme e novità, il responsabile Claudio Tridello ha definito lo staff: Christian La Pira ricomincia dai 2016 insieme a Mario Caradonna


La squadra degli istruttori della scuola calcio del Borgaro Nobis, in vista della nuova stagione, è al completo. Molte conferme e alcune novità nella squadra organizzata e gestirà dal responsabile Claudio Tridello.

Gli Esordienti 2012 sono affidati a Matteo La Salvia e Filippo Politi, mentre per gli Esordienti 2013 ci sono Domenico Balducci e Domenico Bavuso. Gli istruttori dei Pulcini 2014 sono Fabio Cannavò e Marco Papagna, dei Pulcini 2015 si occupano Daniele Miranda e Stefano Morgese.

I Piccoli amici 2016 avranno Mario Caradonna e Christian La Pira, mentre i 2017 sono l'annata assegnata ad Andrea Calabrò e Paolo Stella. Infine, i Primi Calci 2018/2019 sono sotto la responsabilità di Matteo Capuano e Claudio Ghio. Non ultimo, i preparatori dei portieri Juri Giocondo e Stefano Spadoni.

PANCHINE - Ecco gli allenatori: Raffaele Nuzzo in Under 17, Kevin Lussiana (ex Bruinese) in Under 15 e Alessandro Froio (ex STS) in Under 14


Tante novità in casa Pianezza, a partire dall'arrivo di Fabrizio Selvitano, che ricoprirà il ruolo di responsabile tecnico del settore giovanile, un ruolo "di campo" che si affianca a quello del responsabile del settore giovanile Fabio Miceli.

Quanto alle panchine, ci sono due importanti conferme e due novità interessanti. Raffaele Nuzzo completa il biennio Allievi con i 2008, salendo in Under 17, mentre Alex Birtolo - allenatore di riferimento della società rossoblù - riparte dall'Under 16. Arriva dalla Bruinese Kevin Lussiana, cui è stata affidata la squadra Under 15, mentre è un ex Spazio Talent Soccer Alessandro Froio, nuovo mister dell'Under 14.

PANCHINE - Il direttore sportivo Luca Muscat: “Nella nostra zona siamo tra le società che stanno crescendo nel modo migliore”. Confermati Pino Viesti in Under 18 e Mauro Coriasso in Under 14


“Abbiamo vinto il campionato di Ivrea con l’Under 17. Con i 2009 abbiamo fatto i playoff per i regionali, purtroppo non siamo riusciti ad accedere, però abbiamo veramente fatto una bella annata. Nella scuola calcio abbiamo tanti bambini e diversi gruppi molto competitivi. Insomma, nella nostra zona siamo tra le società che stanno crescendo nel modo migliore”. Ci sono orgoglio e convinzione nelle parole di Luca Muscat, direttore sportivo del San Maurizio, realtà emergente del canavese.

Le ambizioni della società sono confermate dallo staff tecnico, ormai definito in vista della stagione 2024/2025, che annovera allenatori di spessore ed esperienza. Alla guida dell’Under 18 è confermato Pino Viesti, così come Mauro Coriasso sulla panchina dell’Under 14, squadra di ottimo potenziale. Novità invece sulle altre panchine del settore giovanile, con l’ex Ciriè Enrico Barra che riproverà a conquistare i regionali con l’Under 16 e Guido Bordin (che nel suo curriculum vanta la Juniores nazionale con la Pro Eureka e quella regionale con il Volpiano) alla guida dell’Under 15, con l’ambizione di vincere il girone provinciale.

Confermati in blocco anche gli istruttori della scuola calcio: Maurizio Gentile agli Esordienti 2012; Roberto Santoro agli Esordienti 2013; Nello Viesti e Christian Ciccarello ai Pulcini 2014; Diego Marino e Vito Magrì (in arrivo da Druento, dove era responsabile dei Primi calci e Piccolo amici) ai Pulcini 2015; Michele Todisco con gli ex giocatori Riccardo Cotugno e Micheal Cosenza ai Primi Calci 2016; Roberto Napione ai Primi Calci 2017; Daniele Cavallini (ex Toro) e Matteo Furfaro, entrambi laureandi in scienze motorie, ai Piccoli amici 2018/2019.

SOCIETA’ E PANCHINE - Probabile la conferma dello staff tecnico del settore giovanile, di cui dovrebbero continuare a far parte anche Andrea Mercuri e Massimo Ricardo. Al Torino lo scouting sarà affidato a Claudio Sclosa


“La F.C. Pro Vercelli 1892 comunica che Francesco Musumeci è il nuovo direttore sportivo. Musumeci, con un’esperienza ventennale maturata nell’area tecnica e gestionale di società professionistiche e dilettantistiche, ha collaborato con Palermo, Gozzano, Arezzo, Torino e tante altre realtà del calcio italiano. Ritorna alla Pro Vercelli dopo gli ottimi risultati già conseguiti con le bianche casacche come responsabile del settore giovanile e dell’area scouting, abbracciando in pieno il progetto societario di valorizzazione e crescita dei migliori prospetti del settore giovanile della Pro Vercelli”.

Con questo comunicato stampa, la Pro Vercelli ha ufficializzato il ritorno di Francesco Musumeci, che sostituisce Alex Casella nel ruolo di direttore sportivo. Musumeci lascia la carica di responsabile scouting del Torino, che sarà occupato da Claudio Sclosa, bandiera del Torino come giocatore con più di 100 presenze in maglia granata, poi capo degli osservatori prima alla Juventus e, a partire dal 2017, all’Inter.

Quanto alla Pro Vercelli, non sono previste particolari novità per quanto riguarda il settore giovanile, anche perché il responsabile Massimo Gardano ha già firmato il rinnovo biennale. Le panchine verranno invece definite nei prossimi giorni, a partire dalla Primavera, che sarà legata al nuovo allenatore della serie C, che dovrebbe essere Paolo Cannavaro. Si va comunque verso la conferma dello staff tecnico della scorsa stagione, che comprendeva Emiliano Rossini, Riccardo Leardi, Andrea Mercuri e Max Ricardo.

INTERVISTA - Conclusa un’altra settimana di formazione tecnico-calcistica a Vahrn, l’istruttore (che vanta un’importante carriera tra serie C e serie D) racconta: «Non è un camp estivo basato sul divertimento, qui si lavora, si rispettano le regole, ci si impegna. I ragazzi migliorano grazie a un programma tecnico preciso e collaudato in anni di esperienza. Io ho imparato tanto dall’ISS, ora cerco di trasmettere ai giovani le mie conoscenze»


È finita un’altra settimana di formazione tecnico-calcistica a Vahrn, provincia di Bolzano, in Trentino-Alto Adige: è in questa splendida location che, ormai da 15 anni, Individual Soccer School organizza dei veri e propri ritiri estivi, riservati a giocatori dall’Under 12 all’Under 16, cui nel corso degli anni hanno partecipato numerosi allievi che poi sono diventati calciatori professionisti.

«È il quarto anno che vengo qui ad allenare, per me è una passione che affianco all’attività agonistica. È come un ciclo, una ruota: io ho imparato tantissimo allenandomi con ISS, poi vengo qui in montagna e cerco di trasmettere ai più giovani tutto quello che so». A raccontare “dal di dentro” l’esperienza estiva proposta dall’Individual Soccer School - centro di formazione individuale con sede centrale a Pianezza e poli dislocati in tutta Italia e in Europa - è Federico Nacci. Centrocampista classe ’98 cresciuto nelle giovanili della Juventus (più un anno al Torino), protagonista di una importante carriera tra la serie C e la serie D con le maglie di Pisa, Paganese, Lecco, Bisceglie, Campobasso, Chisola e Vastese: «In questi anni - racconta – mi sono divertito molto e ho vissuto tante esperienze. Nella scorsa stagione ho giocato ad Aosta, l’anno prossimo mi trasferirò in Lombardia, in una società importante di serie D, con l’obiettivo di salire di categoria».

Nella carriera di Federico Nacci, l’ISS è una costante: «Con Giordano Piras ed Enzo Friso mi sono allenato e ancora adesso mi alleno con loro, quando posso. Ho fatto il corso da istruttore e partecipo ai corsi di aggiornamento, in modo da essere sempre informato sulle nuove metodologie e da arricchire il mio bagaglio. Mi sarà utile per il futuro, anche se adesso penso solo a giocare. Però d’estate, ormai da quattro anni, partecipo alle settimane di formazione tecnico-calcistica: è una passione, perché starei tutto il giorno con il pallone, e mi piace trasmettere qualche concetto ai giovani, spero di poter essere utile alla loro crescita e alla loro carriera».

Ma come funziona? «La prima cosa che è importante chiarire - spiega Nacci - è che questi non sono camp estivi per divertirsi e passare il tempo, i ragazzi che partecipano sanno di non andare all’oratorio, ovviamente con tutto il rispetto per chi propone attività ludica. Qui si lavora, si rispettano le regole, ci si impegna. All’ISS si formano calciatori, l’obiettivo è migliorarsi, è tutta un’altra cosa».

Le settimane di formazione targate ISS seguono un programma tecnico preciso e collaudato in anni di esperienza diviso in 5 categorie: dominio palla e sviluppo coordinativo; cambi di direzione, frenate e ripartenze; tecnica di base, trasmissione e ricezione della palla; finte e dribbling, tecnica estrosa; tattica individuale, in situazioni di gioco. All’interno di ciascuna categoria, ogni giorno vengono individuati alcuni obiettivi da raggiungere, che cambiano di volta in volta.

«Due ore e mezza di allenamento al mattino, pausa per il pranzo e il riposo, altre due ore e mezzo in campo al pomeriggio. Iniziamo con il riscaldamento, per esempio nella lezione dedicata ai dribbling si fanno i movimenti sul posto. È il nostro metodo, basato sull’analisi e la scomposizione del gesto: in un doppio passo - che in gergo chiamiamo “avvolgo e sposto” - non sono coinvolti solo piedi e gambe, ma le spalle, le braccia, lo sguardo, tutto il corpo. Per farlo bene, bisogna curare ogni minimo dettaglio e correggere analiticamente ogni passaggio in cui è scomposto il gesto tecnico. Poi, nel corso della seduta, quel gesto viene fatto in movimento, poi in situazioni di gioco tramite apposite esercitazioni, poi in situazioni di squadra, e nel pomeriggio riproposto negli 1 contro 1, con i tiri in porta, nelle partitelle che chiudono la giornata. È difficile da spiegare, molto meglio vederlo sul campo, anche attraverso la dimostrazione che noi istruttori proponiamo. Con le inevitabili semplificazioni, è così che si svolge la nostra giornata di allenamento, sempre con il metodo ISS, obiettivi specifici e istruttori formati».

E come rispondono i ragazzi? «Noi cerchiamo di proporre una settimana che sia veramente formativa, affinché i ragazzi tornino a casa con qualcosa in più. Loro rispondono alla grande: il livello è medio/alto, per quanto ci siano differenze di età e di preparazione tra i 40 partecipanti, ma a tutti non mancano curiosità, impegno e concentrazione. In campo cercano di trarre il massimo da ogni seduta, fuori dal campo sono davvero educati e ordinati, ma qui siamo vicini all’Austria e la mentalità è quella… Insomma, viviamo tutti insieme un vero e proprio ritiro con il calciatore al 'centro del villaggio'».

PANCHINE - Nuovi gli allenatori di Under 19 e Under 15, che arrivano da Cit Turin e Centrocampo. Confermati Michele Fuggetta, Donatello Gasparini e Bruno Nervo


Passo dopo passo, il Barcanova - guidato dal presidente Gianluca Pinto e dalla vicepresidente Rosa Racioppi - sta ritrovando la credibilità di un tempo, grazie a un lavoro partito dal rinnovo dell’impianto sportivo e approdato alla costruzione di squadre sempre più competitive, anche grazie al lavoro del direttore sportivo Michele Onorato. Tra le novità più importanti, c’è l’arrivo alla guida della scuola calcio di Domenico Barbarino, tecnico qualificato che vanta esperienze con Ivrea, Sisport e Vanchiglia, oltre che nei camp organizzati dalla Juventus in Italia e all'estero.

Quanto alle panchine del settore giovanile, il roster è al completo con un interessante mix di novità e conferme. Per la guida dell’Under 19 torna al Barca l’esperto Sabatino Ferrazzola, nell’ultimo anno al Cit Turin, prima a Vanchiglia e River Mosso. L’altro volto nuovo è quello di Alessandro Prestianni, ex Centrocampo, per la squadra Under 15. Confermati gli altri tre allenatori: Michele Fuggetta in Under 17, Donatello Gasparini in Under 16 e Bruno Nervo in Under 14. Rimangono al loro posto anche i preparatori dei portieri, Stefano Spadoni Stefano e Damiano Solimine.

INTERVISTA - Ex Gabetto, Gozzano e Pro Vercelli, si occuperà principalmente delle squadre Primavera e Under 19 nazionale: “L’obiettivo di fondo è sempre lo stesso: dare ai ragazzi che se lo meritano l’opportunità di emergere nel calcio che conta”


È stato un giocatore di grande tecnica e fiuto del gol, in serie C con la maglia del Catanzaro, in serie D con Corigliano, Caristese e Cirò. Dalla Calabria a Torino, è stato allenatore e direttore sportivo, a partire dalla Gabetto dei tempi d’oro, poi anche a Gozzano e Pro Vercelli, come responsabile dell’Under 19 nazionale. È stato osservatore del Livorno, da due anni ha la qualifica di Agente FIFA, ha accompagnato tanti giocatori verso il professionismo. Ma al tesserino da Agente FIFA dovrà rinunciare, perché la nuova vita di Vincenzo Catera è alla Vis Pesaro, società marchigiana di serie C, con il ruolo di team manager del settore giovanile e uno sguardo particolare alle squadre Primavera e Under 19 nazionale. Catera sarà operativo dal 1 luglio, con l’inizio della nuova stagione sportiva.

Vincenzo, una scelta di vita.
“Sicuramente un passaggio importante nella mia lunga esperienza nel mondo del calcio, mi trasferisco a Pesaro ma farò la spola con Torino. L’obiettivo di fondo è sempre lo stesso: dare ai ragazzi che se lo meritano l’opportunità di emergere nel calcio che conta, un percorso difficile che è fatto di talento e lavoro, certo, ma anche di occasioni. Adesso però lo farò nell’esclusivo interesse della Vis Pesaro”.

Com’è nata questa possibilità?
“È nata dal rapporto di stima reciproca che mi lega al direttore sportivo Michele Menga, che ha creduto in me, di questo lo ringrazio. Nella scorsa stagione la Vis Pesaro ha tesserato due giocatori che avevo proposto io, il terzino del 2007 Manuel Rotella e l’attaccante classe 2005 Edoardo Haratau, tra l’altro ex Torino. Mi è da subito sembrata una società seria e organizzata, per questo non ho avuto dubbi ad accettare la loro proposta”.

Il tuo ruolo?
“Come team manager del settore giovanile, lavorerò in sinergia con il direttore sportivo e con Devin Alacqua, responsabile del settore giovanile. La mia è una figura che va ad aggiungersi a quelle già in società. È un progetto a lungo termine, daremo la possibilità di confrontarsi con il calcio professionistico a ragazzi che se la meritano, con l’obiettivo di formare dei giocatori pronti per la serie C, se non per categorie superiori”.

Porterai qualche ragazzo dal Piemonte?
“È ancora presto per fare nomi, ovviamente. In questi anni ho girato tanto per tutta Italia e ho tante idee: certo, giocatori forti ce ne sono anche in Piemonte, vedremo”.

PANCHINE - “Ottima stagione, come testimonia il rientro nel SuperOscar dopo due annate di assenza” commenta il presidente Franco Porta. Confermati in società Salvatore Scardaci (Under 19), Loris Fasiello (under 17), Domenico Giangreco (Under 16) e Alfredo Cantone (Under 14 e responsabile delle giovanili)


È Massimo Sia il volto nuovo del settore giovanile del Pozzomaina: l'ex Spazio Talent Soccer e Lascaris è il nuovo allenatore dell'Under 15. Poi tante conferme, nella società del presidente Franco Porta, che ha vissuto una stagione molto positiva: “Annata lunga e difficile ma bella - commenta - la salvezza nei regionali conquista con i 2010 all'ultima giornata è stata la ciliegina sulla torta, ma siamo andati bene con tutte le squadre. Anche i 2007 si sono salvati nei playoff, i 2009 hanno vinto il campionato provinciale. Ad oggi siamo nei provinciali solo con i 2008, che sono arrivati terzo nel loro girone provinciale, ma chiederemo il ripescaggio con buone possibilità di esito positivo. La cartina di tornasole - conclude il presidente - è il dodicesimo posto nella classifica del SuperOscar, che torneremo a giocare dopo due anni di assenza. È un segnale importante perché testimonia anche lo stato di salute della scuola calcio, dove abbiamo almeno due gruppi per annata e tante squadre di alto livello".

Tante conferme, dicevamo, a partire da Alfredo Cantone nel ruolo di direttore sportivo delle giovanili; a livello societario, rimangono al loro posto anche Paolo Novara, responsabile tecnico della scuola calcio, e Gino Rea, responsabile organizzativo. A gestire prima squadra e Juniores, rimane il presidente Franco Porta.

Quanto alle panchine del settore giovanile, in Under 19 c’è Salvatore Scardaci, che si è conquistato il posto vincendo il campionato con i 2009. Loris Fasiello è confermato con i 2008, visto l’attaccamento con il gruppo che rimarrà in blocco, pur con la possibilità di giocare nei provinciali; anzi, è ufficiale il ritorno del bomber Calabrese, che rientra in via Monte Ortigara dopo una stagione a Chieri. Riparte dall’Under 16, in ottica biennale, Mimmo Giangreco, nella scorsa stagione in Under 17. Come detto, c’è Massimo Sia sulla panchina dell’Under 15, “un ottimo allenatore per fare un campionato da protagonisti”, commenta il presidente. Infine, Alfredo Cantone passa dalla Juniores all’Under 14, con i ragazzi del 2011.

SOCIETA’ E PANCHINE - Rivoluzione orange con i due esperti dirigenti al comando. Lo staff tecnico è completamente rinnovato, con Alessandro Giallombardo in U19, Giuseppe D’Agostino in U17, Alessandro Ganci in U16, Pietro Martino in U15 e Franco Lago in U14


Pasquale Martino direttore sportivo del settore giovanile, Enzo Vogliotti direttore tecnico. L’Ivrea rilancia il suo impegno nel vivaio puntando forte su due figure di grande spessore ed esperienza, che hanno fatto grande l’ormai “mitico” Canavese, sono state insieme a Volpiano e, nelle ultime due stagioni, hanno collaborato all’Alicese Orizzonti. Alessandro Provenzano e Gianni Dell’Agnese, che finora hanno gestito le giovanili, passeranno quindi a occuparsi della prima squadra orange.

Nuovo assetto societario, tutti nuovi anche gli allenatori. Ben tre arrivano, insieme ai direttori, dall’Alicese Orizzonti: Alessandro Giallombardo, designato alla panchina dell’Under 19; Pietro Martino, che prenderà l’Under 15; e Franco Lago, che accoglierà i 2011 provenienti dalla scuola calcio in Under 14. Giuseppe D’Agostino, quest’anno ai Diavoletti Vercelli U16, è il nuovo allenatore dell’Under 17. Infine, arriva da un’esperienza biennale con la squadra femminile dell’Indipendente Ivrea il tecnico dell’Under 16, Alessandro Ganci.

INTERVISTA - Il coordinatore tecnico e sportivo: “Siamo partiti da zero e ora siamo al livello delle migliori società dilettantistiche. Formare giocatori e avere squadre competitive sono due aspetti che vanno di pari passo. Proseguiamo con tutti i nostri allenatori, la strada è tracciata”


Se c’è un volto che identifica il progetto della Sisport, capace di vincere un titolo regionale al quarto anno di attività nel settore giovanile, è sicuramente quello di Tony Marchio. Proprio al “direttore” abbiamo chiesto segreti e sensazioni di questo percorso straordinario, coronato dalla vittoria dell’Under 14 di Giovanni Gallo (qui il racconto della finalissima vinta con il Lascaris).

Direttore, stai ancora festeggiando?
“No, no, serve sempre sobrietà per guardare le cose con la giusta lucidità: quando vinci non ti devi entusiasmare troppo, e quando perdi non ti devi deprimere. Nel calcio conta sempre quanto si farà domani”.

Molto sabaudo.
“Sì (ride, ndr), molto sabaudo. È vero che sono nato a Catanzaro, ma sono qui a Torino da 62 anni. Ne ho 68, sono qui da sempre”.

Pochi festeggiamenti, va bene, ma l’obiettivo del titolo regionale è davvero importante.
“Sono contento, soprattutto per i ragazzi. Vincere non è mai facile, ma sinceramente mi sarei stupito del contrario: ho seguito questa squadra da quando si è formata e ne conosco il valore, anche il mister li conosce bene. Tecnicamente sono molto forti, e avere il preparatore atletico in tutti gli allenamenti serve. Perché, se non corri, non puoi mettere a frutto la tecnica. Il lavoro paga”.

Allargando lo sguardo al settore giovanile della Sisport, ti aspettavi un percorso di crescita così veloce?
“Ripeto, il lavoro paga. Siamo partiti con i 2006, loro hanno fatto da apripista e portato tutti i gruppi successivi nei campionati regionali, senza mai avere la possibilità di giocarli in prima persona, visto che il regolamento funzionava così. È il mio cruccio, avrebbero meritato molto di più. Comunque, abbiamo vinto tutti i campionati provinciali, e adesso stiamo vincendo o comunque siamo ai vertici di tutti i gironi regionali, il titolo regionale Under 14 è il coronamento di un lavoro ampio. La Sisport è una società ben strutturata, siamo dilettanti ma lavoriamo come dei professionisti, anche grazie all’appoggio della Juventus, che non è mai mancato. Insomma, ripeto, raccogliamo i frutti di quanto abbiamo seminato”.

Tornando ai 2010, non bisogna dimenticare Matteo Filippo Pioli, Gabriel Ionut Brostic, Parfait Assom ed Edoardo Castagneri, cresciuti alla Sisport e oggi alla Juventus.
“A questi quattro bisognerebbe aggiungerne altri due ragazzi cresciuti da noi, Freguglia e Molino, che la finale l’hanno giocata con la maglia del Lascaris. Diciamo che, con tutti i ragazzi cresciuti da noi, sarebbe una squadra in grado di giocare tranquillamente in un campionato nazionale”.

Questo è l’obiettivo principale del progetto Sisport, preparare giocatori utili alla Juventus.
“Vero. Non dimentichiamo che in Under 17 ci sono i “nostri” Francesco Leone e Riccardo Adrian Radu. E tanti ragazzi nella scuola calcio”.

I prossimi?
“Alla Juventus andranno due ragazzi del 2012, l’esterno Lavorato e il portiere Mikitean. Leonardo Di Cintio, attaccante del 2009, andrà alla Pro Vercelli. Afouen Ayachi, difensore del 2008, andrà in ritiro con il Genoa. E poi vedremo…”

Come si fa, a questo punto, ad alzare ancora l’asticella?
“Intanto, l’anno prossimo avremo l’Under 17, una categoria che quest’anno mancava, e così completiamo la filiera del settore giovanile. Confermiamo, come già annunciato, tutti gli allenatori: Filippo Bisecco in Under 17, Nicola Ragagnin in Under 16, Giovanni Gallo in Under 15 e Giovanni Augimeri in Under 14. I nostri 2011 sono molto bravi, pronti per il salto nell’attività agonistica. Anche l’attività di base sta lavorando molto bene, con la guida di Davide Perri. Per migliorare c’è sempre tempo…”

Si può dire, in conclusione, che il modello Sisport funziona?
“Non ci crogioliamo nei risultati, ma sì, possiamo dirlo: il modello Sisport funziona. Siamo partiti da zero e, in quattro anni, siamo arrivati al livello delle migliori società. Non dobbiamo mai perdere di vista il nostro focus, per cui i risultati delle squadre devono andare di pari passo con la crescita dei giocatori. La strada è tracciata”.