“Grazie Moreno, questo non è un addio ma un arrivederci”, è lo striscione che i tifosi del Toro hanno esposto in occasione dello spareggio vinto con la Fiorentina. “Potrebbe essere giunto davvero il momento di mettermi alla prova col calcio dei grandi”, ha confermato l’allenatore in conferenza stampa. Se ne parla tutti gli anni, ma questa potrebbe essere davvero la volta buona per il “salto” di Moreno Longo su una panchina - meritatissima - tra i professionisti: la neopromossa Cittadella e la neoretrocessa Carpi in serie B, Virtus Bassano e Alessandria in Lega Pro, ma soprattutto la Pro Vercelli (dove Longo ha anche giocato 11 stagioni fa) è in prima fila per il condottiero della Primavera granata.
Se dopo sette stagioni (una con gli Allievi Lega Pro, due con gli Allievi Nazionali e quattro con la Primavera, con l’en plein di qualificazioni alle Final Eight e lo Scudetto di categoria cucito sul petto) Moreno Longo lascerà il Toro, la sua panchina diventerebbe una meta privilegiata per qualsiasi allenatore, per quanto pesante ne sia l’eredità. Tanti i nomi in ballo, ma il prescelto di Massimo Bava è - o sarebbe - Ivano Della Morte, da calciatore prodotto del vivaio granata e poi professionista di buon livello, ma cresciuto come allenatore nel settore giovanile della Juventus (Esordienti, Allievi regionali e Allievi nazionali le sue tre esperienze), fermo da due anni, periodo in cui ha preso l'abilitazione a Coverciano. Un altro dei nomi circolati in questi giorni, Vincenzo Manzo, alla fine rimarrà in serie D a Chieri; piuttosto, l’alternativa potrebbe essere Marco Sesia, tecnico torinese ex Voghera, Canavese, Pro Vercelli, Chieri, RapalloBogliasco, Barletta e Albinoleffe.